Dopo una giornata particolarmente tranquilla con temperature giunte in prossimità dei 20 °C all'estremo sud del Paese, caratterizzata da sole tipicamente primaverile, nella tarda serata di giovedi 9 marzo è giunta nuovamente la pioggia. Violenti piovaschi sono stati registrati lungo la fascia ionica e nel crotonese, temperature in picchiata nel lametino con neve tornata a scendere nella notte senza però arrecare danni alla circolazione stradale. Ora, con l'arrivo del fine settimana torna nuovamente massima l'allerta per il possibile Uragano Mediterraneo previsto con ampio margine, che dovrebbe giungere nelle prossime ore rilasciando forti raffiche di vento e abbondanti piogge.

Calabria e Sicilia

Tra le diverse regioni del centro-sud che potrebbero essere interessate dall'evento meteorologico, quelle che potrebbero essere maggiormente colpite sono la Calabria ionica e la Sicilia. Due territori a forte rischio di dissesto idrogeologico e che in autunno sono state colpite pesantemente dalle prime piogge giunte a funestare con ingenti danni alle linee stradali e ferroviarie un territorio già alle prese con molteplici problemi. L'avvicinamento lento e graduale dell'evento meteo potrebbe scaturire in piovaschi anche di intensità elevata lungo le zone costiere, più abbondanti quelle previste nell'entroterra dove i venti potrebbero essere di elevata intensità. Probabile il ritorno anche della neve, dopo quella scesa copiosamente nei giorni scorsi nelle località calabresi di Camigliatello Silano e Palumbosila, l'evento potrebbe ripetersi anche in altre zone della regione.

In Sicilia sarà la parte a est, quella che a partire dallo Stretto sarà caratterizzata da pioggia e venti anche intensi. Il dato più allarmante per gli esperti rimane il costante pericolo legato alle piogge che potrebbero con particolari condizioni di temperatura ed umidità dare vita a degli eventi torrenziali portatori di disagi e danni per la popolazione locale. Si consiglia a tale proposito di controllare periodicamente le comunicazioni fornite dalla Protezione Civile italiana e di evitare viaggi a lunga percorrenza se non estremamente necessari.