Il prossimo 17 aprile siamo chiamati a votare su un referendum per decidere se far proseguire le trivellazioni petrolifere in mare o meno. Mentre le ragioni del Sì e del No continuano a dibattere, dalla Sardegna arriva un'invenzione che potrebbe già preventivamente risolvere il problema del petrolio in mare. Del resto, tra le ragioni del Sì al referendum, vi è ovviamente quella dell'inquinamento da petrolio cui sarebbero soggette le nostre acque. Nei mari della splendida isola sarda si sta infatti testando Geolana, un enorme cordone di lana in grado di assorbire l'Oro nero.

Vediamo di seguito come funziona.

Come funziona Geolana

"Geolana" nasce dalla collaborazione tra l'Università di Cagliari e un'azienda locale. Trattasi di un mini depuratore che, grazie ad alcune speciali microcelle, è in grado di assorbire le particelle di idrocarburi. È stato presentato in occasione della Giornata mondiale dell'acqua. Trattasi di un geo-tessile intelligente, studiato per attirare i microrganismi utili che qui troveranno il loro habitat per sopravvivere, giacché trovano il cibo per nutrirsi. Dunque li attira a sè come fa un'enorme rete con i pesci. Per restare in tema di mare.

Dove può essere utilizzata Geolana

Geolana potrà essere adoperata nei grandi porti, nei porticcioli collegati agli stabilimenti balneari, lungo le zone costiere, nelle aree di pesca e vicino ai siti industriali dove finiscono i liquami degli impianti delle grandi industrie.

Qual è la dimensione di Geolana? Con un chilo di cordone si riescono ad assorbire tra i sette e i quattordici chili di idrocarburi. Altro aspetto positivo è che tale mega-barriera di lana può essere utilizzata anche più volte, dunque non è usa e getta. Una speranza in più per i nostri malati mari e per gli esseri animali e vegetali che ivi vivono.

Ma anche per il turismo, minacciato proprio dall'inquinamento, con molte zone non balneabili e che potrebbero essere una grande risorsa economica. In ultimo, una tutela in più per chi di mare vive, come i pescatori.