La legge che punta a ridurre gli sprechi alimentari è in discussione al parlamento: dopo l'ok della Camera, il testo è passato al Senato. La norma per incentivare il recupero arriva dopo un anno in cui, anche grazie all'Expo di Milano, l'Italia si è trovata a fare i conti con dati allarmanti: ogni anno si getta via cibo del valore complessivo di 13 miliardi di euro. Buona parte del quale ancora commestibile.

La nuova normativa punta all’uso consapevole delle risorse e il recupero di prodotti ancora utilizzabili da parte delle associazioni di volontariato.

Gli incentivi previsti dal testo in discussione consistono nella semplificazione delle procedure burocratiche per chi raccoglie e dona cibo e farmaci ancora ben conservati e nella garanzia di uno sconto sulla tassa dei rifiuti per le attività commerciali e produttive proporzionale alla quantità di cibo donato. Quest’ultimo punto dovrebbe essere la chiave per diffondere la cultura della donazione in tutta la filiera.

Ci sono realtà che stanno già dando il buon esempio da anni. Per quanto riguarda il settore della ristorazione, a luglio Autogrill ha firmato un accordo con FAO per ridurre gli sprechi e sensibilizzare la clientela sul tema. Da oltre un anno, il Gruppo Cremonini collabora con la Onlus QUI Foundation guidata da Gregorio Fogliani, che, attraverso il progetto Pasto Buono, si occupa di raccogliere l'invenduto dei locali food per donarlo alle mense caritative più vicine.

Della rete Pasto Buono fa parte anche la compagnia di navigazione Tirrenia, che dal 2014 dona le eccedenze dei suoi ristoranti di bordo quando le navi attraccano nei porti italiani.

Un altro alleato contro gli sprechi, grazie all'azione di sensibilizzazione intrapresa, è il mondo accademico. E' da uno spin-off dell'università di Bologna che è nata Last Minute Market, centro di ricerca che monitora la filiera, fornendo dati precisi sulla dispersione di cibo in Italia.

E' grazie al sostegno dell'Università di Messina che ha preso corpo "Save", la start up che mira al recupero degli alimenti ormai scaduti per trasformarli in mangime per gli animali. Ubo (Una buona occasione) è la app che nasce invece con la collaborazione dell'Istituto zooprofilattico delle regioni Piemonte e Liguria, che contribuisce alla diffusione di buone pratiche per ottimizzare l'utilizzo del cibo e ridurre al minimo gli sprechi.

La legge che sta per arrivare in Senato intende supportare e incentivare lo sviluppo di queste best practices, sensibilizzando e avvicinando chi opera nel settore della ristorazione al sistema virtuoso che valorizza le eccedenze invece di trattarle come rifiuti.