Quando la natura riprende il controllo, a volte lo fa con estrema violenza. Stavolta non si tratterà di semplici temporali di calore estivi ma di una vera e propria perturbazione che scavando un minimo sul mar Tirreno richiamerà correnti da est che si accaniranno in particolar modo sul medio adriatico, con conseguente incremento del regime pluviometrico nelle suddette zone e criticità elevata. Quando una massa d'aria fresca incontra nel bel mezzo di luglio una preesistente massa d'aria molto calda come quella africana di questi giorni, è inevitabile prepararsi al peggio.
Le Marche nel mirino
Gli apporti di pioggia al suolo saranno ingenti soprattutto nelle Marche, dapprima al nord della regione e successivamente al sud. Tra Macerata ed Ascoli Piceno si prevedono i fenomeni più intensi che potrebbero dar luogo ad alluvioni lampo in quanto le correnti e la conformazione del territorio daranno luogo ad un mix esplosivo. Il numero esorbitante delle fulminazioni e la presenza certa di locali forti grandinate caratterizzeranno la serata di giovedi e l'intera giornata di venerdi. Massima attenzione quindi nelle zone vicine ai corsi d'acqua e ai sottopassaggi. Da evitare assolutamente anche le gite in montagna.
L'energia in gioco
La crudezza dei temporali è strettamente legata alla grande mole di energia in gioco.
Non sarà soltanto lo scontro da diverse masse d'aria a ingigantire la situazione ma anche il mare piuttosto caldo data la persistenza del famigerato anticiclone africano sul suolo italico. Il nostro paese è ormai sempre più spesso terra di conquista da parte del famoso Gobbo d'Algeri. Quelle che anni fa erano comparsate dettate da onde mobili per i rari affondi in atlantico delle saccature con conseguente risposta calda da noi, ora sono la nuova normalità del nostro clima estivo.
L'anomalia positiva delle temperature quando è duratura non è mai un bene. Stiamo assistendo ad una tropicalizzazione a tutti gli effetti senza chi vi sia alcun barlume di speranza all'orizzonte. Il fenomeno si può solo frenare coi vari provvedimenti ambientalistici ma non invertire. L'alluvione è sempre dietro l'angolo. Se a ciò si somma la noncuranza dell'uomo in fatto di cementificazione selvaggia, non ci si deve lamentare e soprattutto non si può più gridare all'evento eccezionale o alla tragedia imprevista. Per loro stessa definizione, più fenomeni isolati nel momento in cui si ripetono costantemente, divengono fenomeni abituali, coi quali purtroppo si dovrà convivere.