Nel secondo trimestre del 2016, dati Istat alla mano, il Pil italiano è rimasto al palo e le reazioni della principale forza di opposizione al governo che risponde al nome del Movimento 5 stelle, sono colme di rabbia e sdegno, mai come in questo momento più che lecite. Se alla mancanza di crescita del Pil si aggiunge l'ulteriore fardello del nuovo aumento del debito pubblico, giunto alla cifra record di 2248,8 miliardi di euro, ecco che il mix derivante è micidiale per il premier Renzi. Inoltre, i dati sulle intenzioni di voto per il referendum costituzionale osteggiato dal presidente testimoniano l'attuale vantaggio del No di ben 5 punti percentuali(52,5% no, 47,5% si).

L'attacco di Di Maio

Il vicepresidente della Camera e futuro candidato alla presidenza del consiglio per il M5S Luigi Di Maionon le manda a dire al presidente del consiglio:"Renzi ha dichiarato che continuerà ad abbassare le tasse ma quand'è che ha iniziato? La smetta di provocare i cittadini con queste balle, altrimenti prima o poi se li ritroverà coi forconi sotto palazzo Chigi". Parole durissime quelle di Di Maio che racchiudono lo sgomento e l'indignazione di milioni di cittadini del nostro paese che vivono sotto la soglia di povertà(4,6 milioni di poveri assoluti secondo l'istat ed è record dal 2005) e di una gran parte della popolazione tartassata da tempo, nonostante le promesse(pressione fiscale al 43,5% del Pil con tendenza ad aumento fino al 2019).

Di Battista in tour

L'altro pezzo da novanta pentastellato, Alessandro Di Battista, attualmente impegnato nel suo "Costituzione coast to coast", un tour per l'Italia con lo scooter, "scortato" da gente comune che sempre maggiormente sposa la causa del "No" al referendum, rivendica ogni giorno dai palchi e dalle piazze in cui si trova, l'esigenza di interrompere la disastrosa politica salva-banche che riduce in miseria migliaia di risparmiatori, per i quali il governo non si è mai prodigato ma, soprattutto, ribadisce la bieca volontà di Matteo Renzi di cambiare a proprio piacimento una costituzione i cui principi mai sono stati in serio pericolo come ora. Il tempo delle dittature, in effetti, è finito da un pezzo e i renziani dovrebbero farsene una ragione.