Si sono conclusi questa mattina a Marrakech i lavori della Cop22, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite. I paesi partecipanti hanno confermato l’intenzione di concretizzare gli impegni presi con l’Accordo di Parigi siglato a fine 2015. L’obiettivo è limitare il riscaldamento globale del pianeta a meno di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. Nella Marrakech Action Proclamation (MAP), la dichiarazione politica di tutti i governi che partecipano alla COP22, si attesta che “la direzione di marcia nella lotta ai cambiamenti climatici avviata a Parigi è irreversibile”.
Questa assicurazione diventa anche un messaggio per il neo eletto presidente Trump che considera “il cambiamento climatico una beffa inventata dai cinesi, ed è favorevole a rilanciare lo sfruttamento dei combustibili fossili”.
Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: “La nostra speranza è che il presidente Trump comprenda la serietà e l’urgenza dell’azione climatica”. Stati Uniti e Cina, al primo posto per l’emissione di gas serra, solo pochi mesi fa avevano aderito all’Accordo di Parigi, ed è proprio il vice ministro degli Esteri cinese Liu Zhenmin ad auspicare che Trump prenda una "decisione intelligente" sulla lotta al riscaldamento globale.
Stanziati 100 miliardi di dollari per aiutare i paesi più poveri a combattere i cambiamenti climatici
Un altro tema affrontato nel corso dei lavori e sostenuto dal segretario Ban Ki-moon è lo stanziamento entro il 2020 di un fondo da 100 miliardi di dollari a favore dei paesi più poveri, per aiutarli a “combattere il cambiamento climatico”, diminuendo le emissioni dei gas inquinanti.
La gestione di questo fondo è il punto più controverso: i paesi donatori vogliono garanzie dai paesi riceventi e quest’ultimi non vogliono sottomettersi e subire condizionamenti esterni, ma tutti sono determinati a proseguire su questa strada.
Le Isole Fiji avranno la presidenza della #Cop23 del 2017
Con questi obiettivi si è conclusa la Cop22 e per l’appuntamento del 2017 ci si ritroverà a Bonn come sede dei lavori, ma la presidenza andrà alle Isole Fiji.
L’aumento delle temperature e il conseguente scioglimento dei ghiacci, sta causando l’innalzamento delle acque del mare. I piccoli stati del Pacifico e gli atolli rischiano di scomparire, sommersi dagli oceani. La scelta delle #Fiji assume un importante significato di fronte a questi disastrosi scenari a cui andremo incontro se non ci impegneremo nella lotta ai cambiamenti climatici.