Mentre la maggior parte degli americani ha scelto a chi affidare il futuro degli USA per i prossimi quattro anni, in 9 stati dell’Unione, i cittadini sono stati chiamati ad esprimere la propria opinione anche su quesiti referendari, tra i quali spiccava la legalizzazione della marijuana a scopo terapeutico o ricreativo. California, Maine, Nevada, Arizona, Massachusetts si sono espressi sull'utilizzo diverso da quello medico, mentre in Arkansas, Florida, Montana e North Dakota si è votato per la produzione e compravendita di marijuana a scopo terapeutico.

Tra il 2014 e il 2015 Alaska, Colorado, Oregon, Stato di Washington e Washington D.C. hanno approvato l’estensione dell’uso della cannabis dal terapeutico al ricreativo, e proprio la legalizzazione nella capitale americana ha accelerato il cammino verso l’anti proibizionismo in altri stati.

California approva Proposition 64: liberalizzata la marijuana a scopo ricreativo

Alla notizia dell’elezione di Donald Trump come 45°presidente degli Stati Uniti d’America, è seguita quella dell’approvazione in California della Proposition 64, che permette l’uso della marijuana per chi ha compiuto 21 anni. Questo stato della Confederazione già nel 1996 aveva legalizzato la cannabis a scopo terapeutico e da oggi, dunque, ne permette anche l’uso ricreativo.

Ogni individuo potrà possederne un massimo di 28,5 grammi, che si riducono a 8 se concentrata, e coltivare fino a 6 piante in luogo privato, purché non siano visibili dall’esterno. Sarà illegale fumare alla guida e in luoghi pubblici, e trovarsi in possesso della droga nelle vicinanze di scuole o centri giovanili. La stessa limitazione varrà per chi decidesse di commercializzarla.

I negozi non potranno trovarsi nei pressi di scuole o luoghi frequentati da bambini e adolescenti.

Due nuove accise riguarderanno la coltivazione e la vendita al dettaglio della marijuana, con eccezione per la coltivazione e vendita a scopo medico. Parte delle entrate derivanti da queste tasse serviranno a organizzare programmi rivolti ai giovani per l'istruzione e la prevenzione all’abuso di sostanze stupefacenti, e anche per prevenire i danni ambientali causati dalla coltivazione illegale di marijuana.

Donald Trump: la sua posizione nei confronti della legalizzazione è cambiata

Ad eccezione dell’Arizona, in cui il referendum non è passato, Massachusetts, Nevada e Maine hanno dato il via libera all’uso ricreativo della cannabis. In Arkansas, Florida, Montana e North Dakota, invece, ne è stato legalizzato il ricorso a scopo terapeutico, come avviene già in gran parte degli Stati Uniti.

Nel 1990, l’uomo d’affari Donald Trump affermò: "Stiamo perdendo la guerra alla droga, e l’unico modo per vincerla è legalizzarla per portare il profitto lontano dai criminali". Durante la corsa alla Casa Bianca, la sua posizione è cambiata. Nel 2015, al Conservative Political Action Conference, di fronte alla domanda su cosa ne pensasse della legalizzazione, ha dichiarato: "Penso non sia un bene, e ne sono fermamente convinto, ma la marijuana terapeutica è un altro discorso. Credo alla marijuana terapeutica al 100%". Cosa dirà oggi il presidente Trump di fronte a questi risultati?