Pechino è la metropoli cinese che più di tutte risente degli alti livelli di Inquinamento nell'aria. Nella stagione invernale il tasso di smog sale alle stelle e finalmente si muove qualcosa anche a livello governativo. Dopo tutto l'autunno in allarme giallo, nella metropoli cinese in questi giorni è stato comunicato che il livello è salito a rosso, ma non è l'unica città a soffrire di questi problemi, l'allarme è diffuso e lentamente anche le autorità stanno prendendo coscienza del grave problema ambientale.
Scatta l'allarme rosso per inquinamento dell'aria
Storicamente Pechino ha sempre sofferto di inverni freddi e ghiacciati, da circa 20 anni a oggi però le stagioni invernali sono miti quasi riscaldate. Dal 1970 infatti la temperatura della città in inverno ha iniziato ad alzarsi lentamente sino a giungere agli attuali livelli insostenibili. La città d'inverno viene inondata di fumi e smog che limitano addirittura la visibilità. Nel 1970 Pechino risultava già tra le le dieci città più inquinate al Mondo ma le autorità non hanno mai preso in considerazione leggi che limitassero l'inquinamento dell'aria.
Più di 40 anni dopo ancora non sono state prese misure drastiche ma la coscienza dell'opinione pubblica ha iniziato a muoversi, in questi giorni sono nate proteste spontanee, respinte con forza dalle autorità di polizia ma che hanno spinto l'amminisrazione ad alzare il livello di allerta da giallo a rosso, pubblicando i dati delle morti e problemi ambientali dovuti allo smog.
Proteste e fughe contro lo smog
Le contestazioni, seppur limitate, hanno prodotto qualche effetto. Nel centro della città di Chengdu, capitale della provincia di Sichuan, nella Cina sud-occidentale, gli attivisti hanno posto maschere anti-gas sulle statue nel centro cittadino, questo ha portato alla sospensione del traffico per qualche giorno. Un'altra iniziativa che denota i livelli preoccupanti di intossicazione sono i viaggi proposti dalle agenzie, che offrono pacchetti di "pulizia dei polmoni" in località rurali e fuori città.