Il nostro pianeta è sempre più surriscaldato, e quello che gli scienziati considerano il "punto di non ritorno" - ovvero un aumento delle temperature di 2 gradi - è vicino ad essere superato. Una soglia che i potenti del mondo dovrebbero impegnarsi seriamente a non oltrepassare, in primis riducendo il più possibile le emissioni serra, ma le cose non stanno andando in questa direzione, tanto che l'accordo di Parigi sul clima firmato a fine 2015 viene messo in discussione proprio da coloro che maggiormente dovrebbero impegnarsi a rispettarlo: gli Usa, ovvero la seconda nazione più inquinante al mondo (dopo la Cina) che in particolare con l'avvento di Donald Trump hanno fatto retromarcia sugli impegni assunti.

Si prospetta uno scenario apocalittico

La situazione è tale che il temuto aumento di 2° della temperatura terrestre, che fino a qualche decennio fa sembrava impossibile, potrebbe rivelarsi lo scenario migliore tra quelli ipotizzati, visto che un recente studio pubblicato su "Nature Climate Change" e realizzato dall’Università di Washington prevede che entro la fine del secolo le temperature potrebbero aumentare addirittura di 4,9°. Si tratta di proiezioni e scenari che sono difficilmente prevedibili, ma la possibilità che la temperatura aumenti di 3,2° entro il 2100 viene data al 90% di probabilità.

Le nazioni si preoccupano per l'economia

Numerosi governi criticarono aspramente la soglia di 1,5° stabilita con gli accordi di Parigi, temendo ripercussioni sull'economia dei loro paesi.

Invece secondo gli autori dello studio a preoccuparci dovrebbero essere le gravi conseguenze a cui andremo incontro superando la fatidica soglia dei 2° di riscaldamento, che appare ormai imminente.

Le conseguenze del superamento

Dargan Frierson, docente di scienze atmosferiche e autore della ricerca sopra menzionata ribadisce l'estrema necessità di immediati provvedimenti per conseguire gli obiettivi stabiliti.

Il superamento della soglia infatti produrrebbe gravi conseguenze per il pianeta, come aumento del livello del mare, siccità diffusa e condizioni climatiche estreme.

Per scongiurare i previsti scenari apocalittici sarebbe necessario un serio impegno da parte delle nazioni più inquinanti, ad iniziare da Stati Uniti e Cina, ma attualmente questa ipotesi appare lontana dalla realtà. E anche il rispetto degli accordi di Parigi, considerati "ambiziosi ma realistici" potrebbe non essere sufficiente per limitare l'aumento del Riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°.