Il messaggio lanciato a Firenze dal 2 al 5 novembre dall'Associazione culturale Greenaccord al termine del 14esimo "Forum Internazionale dell'informazione per la salvaguardia della natura" è chiaro: non ci sono più scuse per orientare le scelte della finanza mondiale in favore di investimenti a basso impatto ambientale. Ed è stato lo stesso presidente del sodalizio ambientalista Alfonso Cauteruccio a sottolinearlo nel corso della prima sessione partendo da una premessa: "L'accordo di Parigi del 2015 più si allontana nel tempo e più se ne nota la fragilità politica e, secondo lo stesso Cauteruccio, il business "no carbon" è una strada sempre più intrapresa dalle aziende che "hanno adottato il criterio della sostenibilità oppure hanno scelto di reinventarsi sulla ricerca o sulla produzione di materiali innovativi e rispettosi dell’ambiente.

I soldi iniziano a muoversi e si tratta di cifre significative e consistenti che fanno intendere che tutti vogliono trovarsi pronti appena ci sarà l’abbandono del petrolio e degli altri fossili". Tutti elementi che incalzano la grande finanza globale e la politica ad orientare le scelte verso la strada del carbon-free a tutto vantaggio della qualità ambientale. E non è mancata, a questo proposito, una nuova stoccata al presidente degli Stati Uniti Donald Trump in materia di decisioni ambientali, che, più volte, ha confermato l'uscita degli States dall'Accordo di Parigi. A lanciarla ci ha pensato il direttore esecutivo del Presidential Climate Action Project degli Usa William Becker, che ha definito Trump "miope e impreparato" sul clima.

Una road map della sostenibilità

L'indirizzo rivolto ad un'economia più ecologica è stato invece supportato dalla Banca d'Italia, grazie agli intendimenti espressi nel Forum dal suo senior economist Ivan Faiella, il quale ha snocciolato una serie di dati molto indicativi, come un potenziale surplus di rendimento del 12 percento in tema di efficienza energetica se, dal 2011, ci fosse stato un maggior investimento su aziende low carbon.

Un orientamento sostenuto dal tracciamento di una vera e propria road map dello sviluppo sostenibile con un piano di investimenti sulle energie rinnovabili in cui svolge un ruolo cruciale Enel Green Power, che in Italia produce il 46 percento di energia senza emissioni di uno dei più insidiosi nemici della vita sul pianeta: il biossido di carbonio.

Occorre un deciso cambio di direzione stroncando "il segnale di dipendenza dalla crescita ad ogni costo che è una forma di tossicodipendenza da fossili", come ha dichiarato il docente economista dell'Università nazionale australiana Robert Costanza anche perché, oggi, si stima che i danni economici e sociali generati dai cambiamenti climatici vanno ad impattare su ben 65 milioni di persone nel mondo. Per non parlare della notevole concentrazione dei gas serra che, nel 2016, ha raggiunto le 493,3 pm, ovvero il valore più alto degli ultimi 800.000 anni. Ma, nonostante ciò, è fondamentale diffondere positività assieme alle buone pratiche in quanto c'è di mezzo l'esistenza del genere umano, compito a cui Greenaccord anche in questo caso non si sottrae. La stessa associazione ha sottoscritto il manifesto per i diritti dei delfini e delle balene promosso dal Cultural Forum della Russia.