Dopo 19 anni dalla prima clonazione di un primate, una novità nel campo della riproduzione di embrioni arriva direttamente dall'Accademia cinese della Scienza di Shanghai. Due scimmie sono state clonate utilizzando la medesima tecnica della pecora Dolly. L'evoluzione in campo di sviluppo di organismi identici ha infatti riguardato la procedura con cui sono state ottenute due scimmie geneticamente identiche. La sperimentazione, che si è basata essenzialmente sulla prima clonazione di un mammifero avvenuta alla fine degli anni novanta, è stata resa nota sulla rivista Cell dall'Accademia di scienze cinese.

Le scimmie clonate come la pecora Dolly

Le due scimmie geneticamente identiche che sono state clonate dai ricercatori cinesi si chiamano Zhong Zhong e Hua Hua. La tecnica utilizzata per questi due primati si è ispirata alla procedura di clonazione che aveva generato la pecora Dolly. Si tratta di una tecnica che si basa sul trasferimento del nucleo di una cellula dall'individuo da clonare in un ovulo non fecondato e privo di nucleo. Prima di raggiungere il risultato sperato, i tentativi sono stati molteplici, dato che i nuclei delle cellule delle scimmie contengono particolari geni che impediscono lo sviluppo embrionale. La creazione delle due scimmie geneticamente identiche è avvenuta solo grazie alla riattivazione dei geni grazie a specifici interruttori molecolari.

La clonazione dei primati

Zhong Zhong e Hua Hua non sono state le prime scimmie a essere state clonate. Negli Stati Uniti era già stata clonata una femmina di macaco, denominata Tetra. In questo caso la tecnica utilizzata era però molto differente rispetto a quella sperimentata sulla pecora Dolly. Per Tetra la scissione dell'embrione si è basata sull'imitazione del processo naturale all'origine della formazione dei gemelli identici.

L'utilizzo della tecnica ispirata a quella della pecora Dolly ha permesso di creare per la prima volta due mammiferi geneticamente identici. Questo sarà alla base anche di ipotetici sviluppi futuri nel campo della clonazione dei mammiferi, con una conseguente riduzione di primati nelle sperimentazioni animali. Questa procedura permette infatti di ridurre i margini di errore in quanto i risultati ottenuti sono più facili da riprodurre e quindi permetteranno di ridurre il numero di campioni necessari per le sperimentazioni.