"Dal 1975 il FAI difende la Bellezza d'Italia". Questo lo slogan che campeggia nel link che porta diretti al sito del fondo Ambiente italiano. L'istituzione che ormai da 26 anni si occupa di aprire e rendere accessibili migliaia di siti in tutta Italia, spesso dimenticati. Tra le iniziative più famose, le giornate di primavera, quest'anno svoltesi il 24 e 25 Marzo e che hanno visto la partecipazione di migliaia di volontari per altrettanti luoghi della cultura in tutta Italia. Ripercorriamoli insieme.

Al nord: Il neoclassico a Milano, il Pirellone, le carceri a Mantova

Quella di Milano, una delle più importanti delegazioni FAI, ha proposto un saggio del neoclassico Milanese. In questa occasione, è stato infatti aperto alla visita il palazzo Belgioso, sito nell'omonima piazza, e salotto del neoclassico di Milano. Costruito nella seconda metà del '700, è ispirato alla reggia di Caserta del Vanvitelli ad oggi è stata sede di uffici e abitazioni private. E sempre a Milano una lunga fila di persone ha approfittato della possibilità di visitare uno dei siti più importanti per la lombardia: il Pirellone. Non sono mancate neppure iniziative più particolari: come la visita alle carceri a Castiglione delle stiviere, provincia di Mantova.

Al centro: l'eremo di San Marco ad Ascoli Piceno e Le Murate di Firenze

Luogo dotato di un misticismo particolare, grazie al FAI, è stato possibile visitare il complesso delle "Murate" dal nome assunto nel '400 dalla struttura per via della reclusione "delle pie donne fiorentine". Nelle Marche invece, da annoverare nei luoghi rivitalizzati da FAI, l'eremo di San Marco.

Dapprima luogo di "anacoreti e mistici", si legge sulla scheda di presentazione curata dal fondo è stato successivamente ascritto all'ordine benedettino.

Al sud: il Palazzo delle Aquile a Palermo e il MARTA di Taranto

Vivace anche al sud, l'attività del FAI ha consentito la visita con piccola donazione volontaria (il contributo suggerito partiva da 3 euro) del meraviglioso palazzo delle Aquile a Palermo, sorto nel 300 e reinterpretato in stile rinascimentale nel periodo dell'unità d'Italia nel 1861.

Peculiare poi l'iniziativa in collaborazione con il museo archeologico di Taranto, che ha reso visibile parte della collezione in magazzino, mai esposta al pubblico.

Il successo dell'iniziativa

Fondata nel 1975 ad ogg il FAI conta centinaia di soci e volontari in tutta Italia con lo scopo di valorizzare e rendere accessibili molti siti sul territorio altrimenti sconosciuti. La forza di questa associazione si basa proprio su questa prerogativa, sui volontari su cui i giornali locali e le testate più grandi si sono spesso soffermati rimarcandone il ruolo senza evitare comunque di sottolineare però il grande contributi di pubblico che luoghi talvolta inusitati hanno riscosso.

A giornate ultimate già si annoverano diversi successi, riportati dai quotidiani locali e non.

Ad Imperia, ad esempio, il Secolo XIX riporta una "folla di visitatori" per il percorso "tra colline e il mare di San Lorenzo", località marittima sulla riviera di ponente. Mentre Treviso Today parla di "una vera e propria primavera culturale" per i siti della Marca. Non manca di registrare il prevedibile boom neppure il Sud. A Napoli, infatti, il Mattino, a poche ore dal vivo dell'iniziativa riporta il successo ottenuto dalle visite a Palazzo Reale. Dato preciso dalla Gazzetta di Parma: ben diecimila visite per la chiesa gotica di San Francesco. Un vero successo tutto italiano, dunque che si spera possa replicarsi.