Tutto nasce da una ricerca condotta dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine nell'arco del 2017, ma è un problema che abbraccia tutta la Penisola; le piante aliene rappresentano ad oggi un serio problema per l'ecosistema italiano, andando tragicamente ad alterare la biodiversità della flora locale con conseguenze anche gravi, sia per l'Ambiente che per la salute umana. Proprio nella giornata di giovedì 3 maggio si è tenuto un importante incontro presso la sala "Pasolini" del palazzo della Regione, ad Udine. Lo scopo dell'incontro è stato quello di presentare appunto i risultati della ricerca, in collaborazione con gli uffici fitosanitari dell'Ersa, l'agenzia regionale per lo sviluppo rurale.

Sono state inoltre presentate, insieme alla ricerca, liste aggiornate delle attuali specie di interesse botanico, alcune già largamente diffuse su tutto il territorio, altre sotto stretta osservazione degli esperti. Sono ben 336 le specie alloctone presenti sul territorio regionale, e 37 risultano altamente invasive.

Maggiori controlli

Purtroppo, stando ai dati della ricerca, i problemi principali della diffusione di piante aliene sono legati all'importazione ed alla richiesta di mercato: le primissime misure da adoperare infatti sono di tipo normativo ed organizzativo, volte ad agire direttamente sul controllo delle specie invasive, formando gruppi di esperti su tutto il territorio che si dedichino nello specifico alla lotta mediante un piano d'azione a livello regionale.

Inoltre, è buona norma sensibilizzare anche il cittadino, che dovrebbe sempre optare per specie autoctone, o comunque piante esotiche non dannose per l'ecosistema. Le specie aliene invasive, infatti, non hanno nemici naturali in natura e spesso sono dotate di incredibili capacità di adattamento anche in habitat ostili, per questo è necessaria una campagna di sensibilizzazione per scongiurare ulteriori danni.

Ad oggi, è possibile prevenire ai danni cercando di contenere la diffusione delle piante mediante accorgimenti semplici, come l'estirpazione ed il contenimento, o optando per culture contenitive come quelle di siepi ed alberature curate. Inoltre, l'utilizzo di erbicidi sistemici può aiutare laddove il contenimento risulta difficile, mentre è utile contattare un esperto di piante invasive quando la proliferazione è già ampiamente estesa.