L'orso M49 è riuscito a scappare, scavalcando una recinzione alta oltre quattro metri e provvista di elettrificazione a 7.000 volt. La fuga di questo esemplare di orso bruno di circa 3 anni ha messo in allerta la cittadinanza e fa temere per la sicurezza pubblica.
Tutto si è svolto nel giro di poche ore. L'orso, infatti, a seguito dell'ordinanza di cattura emanata dalla provincia autonoma di Trento, era stato individuato nella zona della Val Rendena durante la scorsa notte, catturato e rinchiuso nel centro Casteller di Trento.
La notizia della fuga è arrivata questa mattina dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il quale non ha esitato a sottolineare quanto le precauzioni prese nei confronti dell'orso fossero adeguate e ad autorizzare i forestali ad abbatterlo a vista nel caso in cui M49 si avvicinasse alle zone abitate.
L'orso era già da tempo sotto i riflettori a causa di diversi danneggiamenti e intrusioni in spazi pubblici e privati dei quali si era reso responsabile nei mesi scorsi. Una situazione di allarme generale che aveva portato il presidente della Provincia di Trento ad emanare l'ordine di cattura.
Abbattimento, non mancano le polemiche
Di tutt'altro parere è, infatti, Sergio Costa, responsabile al ministero dell'Ambiente, che aveva giudicato superflua la presa di posizione della provincia. A questo si aggiunge il parere della Lega anti-vivisezione: "La fuga di M49 dalla struttura del Casteller non deve diventare giustificazione per una azione cruenta ai danni dell'animale. L'incapacità di gestire l'orso è semmai una responsabilità della Provincia di Trento, sin qui fallimentare nel garantirne la convivenza con le popolazioni".
Secondo la LAV, inoltre, il fatto che l'orso M49 sia privo del radiocollare potrebbe pregiudicare l'esatta identificazione dell'esemplare.
A poco è servita la collaborazione dell'Enpa, che a fine giugno aveva lanciato l'hashtag #salvinisalvalorso raccogliendo oltre 35mila firme. Ormai il destino di M49 è appeso ad un filo, sulla sua testa pende l'ordine di abbattimento se l'animale si avvicinerà di nuovo ai centri abitati.
A partire dagli anni '90, il pericolo di estinzione dell'orso bruno in Trentino aveva portato all'avvio del progetto Life Ursus e, di conseguenza, alla nascita di M49. Ad oggi, il numero di orsi è diventato eccessivo e si studiano da tempo delle contromisure per arginare il problema.
Quale sarà il destino dell'orso M49?
Prima di lui c'è stata l'orsa KJ2, che dopo aver aggredito un uomo di 70 anni è stata abbattuta da un'ordinanza del presidente Ugo Rossi, allora alla provincia di Trento.
Era poi stata la volta di Daniza, la mamma orsa che insieme ai suoi due cuccioli per settimane era riuscita a schivare la cattura per poi finire vittima di una dose eccessiva di anestetico. Infine ora c'è M49 che ha tenacemente riconquistato la libertà e gira senza il radiocollare che permetterebbe ai forestali di rintracciarlo.