Ricorderemo a lungo l'annata meteorologica del 2019, quella dell'inverno dalle temperature glaciali e della primavera saltata a piè pari, quella delle piogge bibliche fino a fine maggio e dell'estate iniziata col botto con temperature al limite della sopportabilità con valori record che non si registravano da decenni. Ma a luglio inoltrato la situazione tornerà lentamente nei ranghi riportando le consuete caratteristiche del clima italiano e mediterraneo.

Da metà mese break al caldo africano

Abbiamo imparato ad avere familiarità con alcuni termini tecnici propri della meteorologia, così quando si parla di 'anticiclone' riusciamo immediatamente ad identificare una corrente calda proveniente dall'Africa che crea una barriera di alta pressione che impedisce alle correnti più fredde che giungono invece dalla zona più estrema settentrionale del globo di espandersi sulle zone centrali e meridionali dell'Europa.

Nella prima parte della stagione estiva, a partire dalla seconda settimana di giugno, abbiamo avuto modo di sperimentare sulla nostra pelle gli effetti di questo potente anticiclone con le temperature che sono schizzate oltre i 37/38 gradi in numerose zone dell'Italia, oltre che di Francia e Spagna, assestandosi su valori che in molti casi superano di quattro o cinque gradi le medie stagionali. Ma gli esperti parlano di un possibile indebolimento della corrente calda africana che potrebbe lasciare spazio all'avanzamento di una perturbazione dalla Scandinavia che dovrebbe investire sicuramente la zona delle Alpi e delle prealpi, ma che potrebbe in alcuni casi sconfinare fino a raggiungere la pianura Padana.

Tale perturbazione potrebbe portare con sé precipitazioni, soprattutto pomeridiane, e un lieve abbassamento delle temperature che darebbe ristoro dopo la canicola degli ultimi giorni. Tutto ciò, secondo le proiezioni dei centri meteorologici sia italiani che europei, dovrebbe avere inizio sul finire della prima decade di luglio.

Le temperature rientrano nella norma

I primi giorni di luglio hanno visto il continuo aggiornamento al rialzo delle massime rilevate in tutta Italia. L'andamento continuerà in questo senso fino all'8 luglio quando l'anticiclone subirà un indebolimento che riporterà le temperature all'interno del range caratteristico del periodo.

Si inizierà con la parte settentrionale dell'Italia, ma la perturbazione arriverà anche al centro e in minima parte anche al sud Italia con un paio di giorni di ritardo rispetto al resto della nazione.

Quello che mette sull'allerta i centri meteorologici è proprio la velocità con cui la perturbazione arriverà. La massa d'aria fredda si scontrerà in maniera piuttosto violenta con la massa d'aria bollente presente sull'Italia e sulla zona centro meridionale dell'Europa provocando potenzialmente delle enormi celle temporalesche che potrebbero innescare precipitazioni più o meno intensi fino ad arrivare a grandinate, nevicate sulle zone più alte o persino tornado e nubifragi. Il calo delle temperature sarà dell'ordine dei 10 gradi, in alcuni casi anche 15, con venti forti e mare mosso ma la tendenza, seppure con variazioni così repentine, farà rientrare il mese di luglio nelle medie storiche delle temperature rilevate. Per adesso sono ancora soltanto delle proiezioni anche se l'estremo caldo sofferto fino ad oggi le rende affidabili in una percentuale intorno al 60%.