Ogni essere vivente reagisce a suo modo al cambiamento climatico: sta diventando in particolare problematico il caso delle giraffe che in Africa, più precisamente in Tanzania, stanno subendo una diminuzione di numero a causa dell'aumento delle piogge. Lo dice un recente studio recentemente pubblicato dal "Biodiversity and Conservation".
Giraffe a rischio
Lo studio appena pubblicato dal "Biodiversity and Conservation" ha indicato che la sopravvivenza delle giraffe africane è in pericolo, a causa dell'aumento esponenziale delle piogge e della loro intensità.
L'indagine scientifica è stata possibile grazie all'Università di Zurigo, che si è occupata dell'analisi di una popolazione di giraffe in Tanzania composta da circa 2400 capi. Il percorso è durato otto anni e ha permesso di comparare i dati raccolti sulla loro vita e sulla loro sopravvivenza con il clima e con il cambiamento delle precipitazioni nella zona d'interesse negli ultimi 20 anni. Da questo confronto sono emersi risultati inaspettati, che hanno confutato l'ipotesi iniziale da cui erano partiti gli esperti. La prima curiosità emersa dal lavoro del team di Zurigo riguarda proprio le piogge in Africa: il tasso di sopravvivenza delle giraffe in Tanzania si dimezza nel corso della stagione delle piogge.
L'esponenziale aumento delle precipitazioni, molto più intense negli ultimi anni, provoca l'aumento dei parassiti e delle malattie che questi ultimi trasmettono ai mammiferi. Inoltre quando piove molto, le foglie degli alberi di cui le giraffe si nutrono crescono più velocemente. Ciò fa sì che non vengano sviluppate a sufficienza le sostanze nutrienti all'interno del loro alimento principale per cui i vari esemplari risultano più vulnerabili.
Il risultato è che il tasso di sopravvivenza si abbassa notevolmente.
Il caldo non è un problema
L'ipotesi di partenza degli studiosi per la diminuzione della popolazione delle giraffe africane puntava sul fatto che essendo animali di grandi dimensioni, avrebbero avuto problemi causati dall'innalzamento globale delle temperature.
Bisogna, però, tener conto che questa è una specie che solitamente ha una vita molto lunga e il processo di crescita di ogni esemplare avviene piuttosto lentamente nel tempo. Per queste ragioni si ha la necessità di studiarle a lungo, e soltanto dopo molti anni si possono ricavare risultati soddisfacenti dalle ricerche. Il recente studio ha, però, confutato questa prima tesi. Il caldo e il conseguente aumento delle temperature, non hanno un effetto negativo su questa particolare specie.
Anzi, al contrario, si possono notare una serie di adattamenti fisici che portano questi mammiferi a vivere più a lungo con le alte temperature. Il loro tipico collo lungo e le narici decisamente ampie permettono loro di disperdere il calore e di essere perciò protette dagli eccessi termici.
Tra presente e futuro
Ogni essere vivente, ogni animale e ogni pianta, può reagire in maniera diversa rispetto a ciò che succede nel suo habitat naturale. Esistono, infatti, una serie di categorie scientifiche nelle quali vengono inserite le differenti specie animali e vegetali in base al grado di rischio al quale sono sottoposte in un dato momento. In questo ambito diventano fondamentali gli studi che cercano di monitorare le modifiche ambientali e le conseguenti reazioni che si manifestano.
Per esempio le giraffe sono classificate da parecchio tempo come "vulnerabili" al cambiamento del clima, ed effettivamente questo ultimo studio scientifico ha dimostrato che il calo della popolazione è purtroppo abbastanza evidente.
Infine, a corredo di tutte le difficoltà già descritte, bisogna sempre ricordare che anche l'uomo mette il proprio zampino all'interno dell'Ambiente naturale e spesso produce eventi che hanno risvolti negativi sulla fauna. Nel caso della Tanzania e delle giraffe, si è notato come anche gli animali domestici possano essere un ulteriore elemento di rischio. Secondo gli esperti, poi, le piogge nei prossimi anni non smetteranno di aumentare, quindi per le giraffe potrebbe andare sempre peggio.