Da poco più di 24 ore è stata rilasciata sul territorio italiano delle Alpi la lince a cui è stato dato il nome di Karlo. Dopo essere stata ritrovata orfana e con poche possibilità di farcela in Croazia sui monti Dinarici, la lince Karlo (nome che è stato scelto dal guardiacaccia che l'ha recuperata nella foresta) è stata liberata in questi giorni in Friuli Venezia Giulia. Si tratta dell'ultimo esemplare relativo all'operazione ULyCA ovvero Urgent Lynx Conservation Action. Infatti, prima di Karlo, sono state rilasciate altre quattro linci relativamente a questo progetto che è stato portato alla conclusione dopo più di due anni di lavoro e impegno.

Margy era stata trovata in Svizzera, come Sofia, Jago invece proviene dalla Romania come Talia. Karlo va ad aggiungersi a questo gruppo di giovani animali che hanno trovato la loro libertà nella foresta del Tarvisio.

Le origini e le autorità del progetto

Come è stato spiegato nel corso degli anni da vari esperti, la lince è il mammifero più raro sul territorio nazionale, basti pensare che in Trentino ne esiste un esemplare soltanto, che è stato rinominato B132. Il rischio di estinzione dal panorama faunistico ha quindi acceso l'impegno di vari enti per mettere a punto un progetto per il rafforzamento genetico di questa importante specie in Italia.

Come Ambiente è stato designato il bosco del Tarvisio nelle Alpi del Friuli Venezia Giulia, per invogliare un ricongiungimento tra il nuovo nucleo di linci alpine e quelle dinariche.

Ciò consentirà, secondo gli studi e le previsioni dei comportamenti, di combattere l'impoverimento genetico. L'evento storico di questi rilasci è riuscito grazie alla collaborazione dei Carabinieri Forestali, dell'Università di Torino, grazie al supporto del WWF e del gruppo di lavoro Caccia e Lince.

Libertà e salvaguardia

La lince Karlo, come tutti gli altri esemplari che sono stati rilasciati, ha avuto bisogno di una sorta di riabilitazione prima di tornare in natura.

L'apporto fondamentale è stato dato dallo Zoo di Bojnice in Slovacchia, un centro specializzato nella rieducazione degli animali che permette di poterli riportare sani nel loro habitat naturale. Infatti di solito i cuccioli passano i primi 11 mesi con la madre, e Karlo non ha avuto questa possibilità anche se ormai ha più di un anno.

Ogni lince è stata anche sottoposta a controlli di tipo sanitario e sono stati installati trasmettitori GPS per monitorare la situazione e verificare che tutto vada come previsto. Adesso bisognerà aspettare la prossima stagione degli amori per controllare che la popolazione possa avere un brillante futuro.