Oltre mille emendamenti presentati al Senato per il ddl concorrenza, rischiano di provocare l’effetto opposto rispetto agli obiettivi prefissati da chi, appunto, li ha redatti. Questo pericolo in particolare riguarda il tema delle Assicurazioni Auto che, secondo l’allarme lanciato dall’Ania, potrebbero subire un rincaro non indifferente se si confermano gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Sel. La denuncia arriva dal direttore generale dell’associazione degli assicuratori che afferma come nel ddl siano previste delle correzioni in realtà pensate per far diminuire i premi, ma che potrebbero portare al risultato inverso.

Il tema centrale dell’accusa di Dario Focarelli riguarda l’abolizione dell’accertamento strumentale, in sostanza per il famoso colpo di frusta non dovranno farsi più le lastre, ma basteranno i primi accertamenti medici ad accertarlo. L’introduzione delle lastre per il colpo di frusta – spiega Focarelli – ha permesso di scovare una serie di furbetti consentendo una netta diminuzione dei danni lievi e dei feriti con un risparmio complessivo di un miliardo di euro l’anno.

Gli altri emendamenti che potrebbero provocare l'aumento

Oltre all’emendamento sul colpo di frusta, secondo il direttore generale dell’Ania ve ne sono altri che potrebbero portare ad un aumento dell'Rc Auto: tra questi vi è l’eliminazione delle clausole per la scontistica offerta dalle compagnie ai clienti, come è scomparso anche per il divieto della cessione dei crediti per le imprese e le carrozzerie.

Nel testo originale il ddl sulla concorrenza prevedeva l’obbligo di informazione sulla scontistica, previsione scomparsa alla Camera. Secondo Focarelli molto preoccupante è la presenza in alcuni emendamenti di inserire nel decreto il divieto assoluto per le compagnie assicuratrici di offrire ai clienti il servizio per le carrozzerie convenzionate.

Insomma, secondo il direttore dell’Ania i presupposti di chi ha presentato gli emendamenti sono ottimi, ma il risultato non sarà quello sperato e, anzi, si rischia di ottenere gli effetti opposti con la probabilità che nel prossimo futuro le polizze possano ancora aumentare.