Se vi siete interessati a tematiche d’investimento, sicuramente sarete incappati in termini quali dividendi, spread, rendimenti, p/e, valutazioni… Partiamo dall’inizio: come si “progetta” un investimento? Ecco i consigli di Advise Only.
Il portafoglio di investimento
Sicuramente lo strumento più appropriato per investire è il portafoglio, un insieme di strumenti finanziari (conti correnti, azioni, obbligazioni, fondi comuni, ecc…) di proprietà di un investitore. Il portafoglio, composto da diversi elementi, offre il vantaggio della diversificazione: l’investitore ha la possibilità di minimizzare il rischio.
È difficile infatti che, in un paniere di investimenti, tutti vadano male contemporaneamente.
Ma come si costruisce un portafoglio d’investimento? E cosa vuol dire che un portafoglio è adeguato per un cliente?
Proprio come in un concessionario di auto, anche per quanto riguarda i prodotti finanziari, l’interesse del venditore è piazzare il maggior numero di autovetture per raggiungere il budget e massimizzare i profitti. E proprio come quando ci accingiamo ad acquistare un’autovettura, anche se non siamo esperti di motori, facciamo valutazioni su budget, consumi, utilizzo, necessità e gusto personale, dovremmo fare lo stesso con un investimento.
Il punto di partenza è: quali informazioni sono indispensabili, non tanto per selezionare il titolo (o meglio i titoli) che “sperabilmente” renderà più di tutti, ma per far sì che la scelta di quell’investimento non si riveli sbagliata.
Esistono una serie di indizi utili per prendere coscienza del proprio profilo di investitore ed essere in grado di comprendere cosa è adeguato o cosa è folle tra le mille proposte di investimento.
Tempo e rischio
La valutazione dell’orizzonte temporale e della propensione al rischio sono, ovviamente, i due capisaldi per un investimento consapevole.
Sapere per quanto tempo si è disposti a immobilizzare il proprio patrimonio o quando sarà necessario poter disporre di tutto o parte del proprio risparmio è fondamentale. La domanda non è però solamente “quale è il tuo orizzonte temporale?” ma: “a cosa pensi ti possano servire i tuoi risparmi? Che cosa prediligi: rendimento o protezione del capitale?
Hai una casa? Cosa vorresti fare con i risparmi che ti ha lasciato tua zia Antonietta? Quanto riesci a risparmiare al mese? Stai progettando un bel viaggio? Ecc…”
Occorre poi capire qual è la nostra capacità di sopportazione del rischio. La propensione al rischio deve essere misurata con oggettività e tenendo conto che la percezione di quanto si è disposti a rischiare, che spesso è errata. Una situazione avversa può ridurre notevolmente la nostra voglia di rischiare ed indurci a rivedere (magari in modo irrazionale ed emotivo) scelte che ci parevano sensate. Meglio quindi misurare anche una propensione psicologica al rischio, valutando quanto la propria attitudine al rischio dipende dal carattere più che dalla reale situazione economico-finanziaria, quanto da fattori superficiali e quali sono le reali reazioni nei momenti di incertezza.
Inoltre l’orizzonte temporale e la propensione al rischio devono anche essere “pesate” per il livello di conoscenza e di esperienza del risparmiatore. L’autovalutazione dell’orizzonte temporale e la propensione al rischio assumono rilevanza diversa a seconda di quanto si è esperti e di quanto si padroneggiano le dinamiche dei mercati finanziari.
Tutto troppo difficile? Non necessariamente. Advise Only, sul proprio sito, propone un metodo semplice e veloce: il Test del DNA finanziario.
Il Test permette, con poche e semplici domande, di realizzare un identikit dell’investitore, una radiografia delle sue esigenze e preferenze e riesce a far emergere in modo oggettivo le tue necessità, aspettative e preferenze.
Il Test del DNA finanziario è stato predisposto da team di esperti con diverse professionalità, proprio per ottenere un questionario semplice ma, nello stesso tempo, ottenere un quadro realistico dell’investitore.
Tornando alla metafora automobilistica, se una famiglia di subacquei, con la passione per il ciclismo e con 4 figli si reca dal concessionario, è molto improbabile che comprerà una Smart rossa fiammante.