Mercato chiuso da una settimana e tempo di bilanci per le "grandi" - o presunte tali - della nostra Serie A. Promosse e bocciate del Calciomercato invernale.

Juventus: 7. La Signora ha fatto ancora una volta il suo dovere: attacco rinforzato con Osvaldo, senza - per ora - spendere; big blindati; cessioni strategiche come quelle di Motta e De Ceglie, senza indebolire troppo la rosa; mosse per il futuro come la comproprietà dell'ottimo Fiorillo, che insieme a Leali rappesenta il dopo Buffon…e per un pelo non riesce anche il colpo Guarin! Unico neo il non avere sfoltito il parco attaccanti, mancanza di cui si rischiano di pagare le conseguenze oggi in tema di serenità dello spogliatoio (vedi Quagliarella escluso dalla lista Uefa), domani dal punto di vista economico: saldi in vista a luglio, se interessano Gabbiadini e Berardi…

Roma: 9.

Sabatini ancora una volta esemplare. Rinforzi di spessore internazionale (leggi Bastos, Nainggolan), cessioni necessarie (Burdisso, Bradley) e soprattutto programmazione del futuro con acquisti giovani per oggi (Toloi) e per domani (Sanabria, Paredes). Davvero un mercato ineccepibile, giù il cappello.

Napoli: 6. Innesti tutti da scoprire quelli per la difesa di Benitez: Ghoulam, classe '91, a prendere il posto di Armero; Henrique per sostituire Capitan Cannavaro. Forse nel pacchetto arretrato serviva un nome più pesante dal punto di vista internazionale, visti gli strafalcioni difensivi di questi primi mesi di gestione di Don Rafè. La sufficienza arriva solo per Jorginho, che piano piano conquisterà il posto in questa squadra.

Fiorentina: 7,5. Matri senza sforzi economici importanti; Anderson per dare freschezza e allo stesso tempo esperienza internazionale in mediana; Diakitè, centrale o esterno difensivo con uguale efficacia e carta d'identità ancora verde. Cosa si può volere di più? Magari un vice-Neto più esperto di Rosati, ma il giovane estremo difensore viola sta diventando sempre più convincente, e forse non ce ne è davvero bisogno.

Inter: 5. Lasciando da parte la figuraccia Guarin, che per fortuna dei nerazzurri non si è conclusa, il mercato interista è stato un punto interrogativo dall'inizio alla fine. Non bastano Hernanes e D'Ambrosio per raggiungere la sufficienza: "prima si vende, poi si compra", e all'improvviso spuntano 18 milioni per il Profeta; "linea verde", e non arriva nemmeno un giovane; "due punte", ma come l'anno scorso gli attaccanti in rosa sono solo tre, e c'è già chi scommette su chi sarà il Tommaso Rocchi dell'anno; "tagliare gli stipendi", e non vengono ceduti nemmeno Mudingayi e Mariga.

Thohir, vada a scuola da Sabatini. O lo ingaggi…

Milan: 5,5. Honda e Rami erano cosa fatta già da settembre; il mercato dei rossoneri si riduce quindi a Essien e Taarabt, altro, ennesimo, trequartista. Si aprono pertanto una serie di interrogativi. Perché non rinforzare le fasce, con Emanuelson che ripete da tre anni che non ama fare il terzino - e si vede? Perché continuare a dare 4 milioni l'anno a Mexes? Perché non mandare il giovane portiere Gabriel a fare esperienza, visto che Seedorf pare preferire Amelia? Bah.