All'inizio della conferenza stampa di vigilia del posticipo di domenica sera, in programma all'Olimpico di Roma tra Lazio e Milan, l'allenatore dei rossoneri, Clarence Seedorf, si è voluto scusare con la famiglia Sandri per quanto accaduto sette anni fa. L'11 novembre 2007, Gabriele Sandri, un tifoso della Lazio, venne ucciso da un proiettile che lo colpì al collo mentre era seduto sul sedile posteriore dell'automobile a bordo della quale stava viaggiando insieme ad amici per andare a vedere la sua squadra in trasferta. Una settimana dopo la Serie A scese in campo con il lutto al braccio ma, l'allora calciatore del Milan, non indossò la fascia nera.



Seedorf ha voluto chiarire che la decisione presa quel giorno era legata al fatto che in quel momento non si conosceva il perchè si dovesse indossarla. "Ho sempre rispettato le scomparse", ha proseguito il tecnico rossonero, "e feci le condoglianze subito alla famiglia. Chiedo scusa a loro se si sono sentiti offesi, una settimana dopo avrei messo quella fascia, una volta capito di cosa si era trattato. Sono aspetti umani a cui tengo molto".



Le scuse però sono state rispedite al mittente. Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, intervistato da Radio Mana' Mana' ha detto: "Dietro il grande giocatore, quale è stato Seedorf, c'è un piccolo uomo. Non si strumentalizzi la contestazione di domani sera, non c'entra il colore della pelle, c'entra quanto avvenne sette anni fa circa che nessuno si è dimenticato".



Domani, durante la partita l'allenatore rossonero sarà contestato, ha proseguito Cristiano, proprio "per il suo rifiuto di portare il lutto al braccio la domenica successiva all'omicidio. Fu un atto di anticonformismo fuori luogo oltre che di scarsa sensibilità. Tutti i suoi compagni, e in generale l'insieme dei calciatori di Serie A, accettarono, quella giornata di campionato, di indossare la fascia nera, la sua decisione si commenta da sola".



Domani sera dunque oltre alla contestazione, da parte dei tifosi della curva Nord, nei confronti del presidente Lotito, che continua ad andare avanti ad oltranza, ce ne sarà anche una nei confronti dell'allenatore del Milan che, tra l'altro, a detta dello stesso fratello della vittima, non si è mai scusato direttamente con la famiglia Sandri.