Il famosissimo e noto scrittore brasiliano, Paulo Coelho, uno dei più famosi e importanti autori contemporanei, in visita a Roma per la presentazione di un suo nuovo libro, ha risposto inevitabilmente ad alcune domande inerenti i Mondiali che si terranno tra circa 20 giorni nel suo Brasile.

Coelho è abbastanza in disaccordo con l'organizzazione dell'evento e si schiera con i manifestanti. Ecco cosa ha dichiarato lo scrittore: "I Mondiali in Brasile non si presentano certo nel migliore dei modi, ma lo si sapeva, avevamo avuto un'importante premessa negativa l'anno scorso, con la Confederations Cup.

Le manifestazioni e i facinorosi rischiano di compromettere il lavoro dell'organizzazione? Fanno bene. Io sto con i manifestanti. Non era il caso di spendere così tanti miliardi per la Coppa del Mondo e ignorare in maniera netta i bisognosi. Era meglio se questi soldi venivano investiti per chi ne aveva bisogno e non per sprechi e lusso, come il Mondiale, gli stadi, le strutture nuove. In Brasile c'è una netta differenza tra i ricchi e i poveri e i manifestanti fanno bene a contestare contro i potenti e i ricchi che li stanno calpestando".

Infine, una risposta secca data all'ex calciatore Ronaldo, noto volto del calcio brasiliano e ex giocatore di Inter, Real Madrid, Milan, Barcellona e della Seleçao campione del Mondo nel 2002:

"Ronaldo dice che non è compito dell'organizzazione dei Mondiali costruire infrastrutture?

Ronaldo è un imbecille!! Che parlasse di meno e faccia maggiori fatti, soprattutto col patrimonio milionario che si ritrova dia una mano a chi ha bisogno invece di sperperare tutto. Io chiaramente tiferò Brasile ai Mondiali, ma non andrò nemmeno una volta allo stadio: ho deciso di sposare la campagna dei manifestanti e dei bisognosi e non sprecherò denaro per un business che sta rovinando l'economia brasiliana. Quando tutto ciòsarà finito, cosa succederà in Brasile? Non oso nemmeno pensarci".