Ombre all'indomani dell'inaugurazione dei Campionati del mondo, affidata al match tra Brasile e Croazia, un Brasile diverso da quello che molti si aspettavano: caotico, impreciso, dispersivo, per nulla a fuoco di fronte a una Croazia che, pur privata del suo centravanti più forte, Mario Mandzukic, squalificato, si è mostrata ben più lucida e organizzata del suo rivale verde-oro. Il centrocampo, affidato a Modric e Rakitic, ha fornito una prova eccellente, rivelandosi il punto di forza di una squadra che ieri ha mostrato le sue qualità tecniche e tattiche migliori.

Lo aveva promesso Niko Kovac, il c.t. croato, alla vigilia: "Con noi il Brasile non si divertirà" e così è stato, soprattutto nel primo tempo: i padroni di casa, di fronte a un avversario per nulla intimorito, si sono fatti trovare impreparati e un autogol all'undicesimo di Marcelo ha sbilanciato la partita a favore della squadra sulla carta meno favorita.

Il pareggio arriva al ventinovesimo del primo tempo con Neymar, ieri il più acclamato dal pubblico, che infila rasoterra la palla, che tocca il palo ed entra, ma il gol è più demerito del portiere che merito dell'attaccante. A dare una svolta al pareggio, un risultato che sembrava giusto e probabile in una condizione di sostanziale equilibrio tra le due squadre, ci ha pensato poi l'arbitro giapponese Nishimura che al venticinquesimo del secondo tempo, concede ai Brasiliani un rigore inesistente, trasformato da Neymar.

Ad affossare i suoi ha contribuito, infine, Pletikosa, l'annebbiato portiere croato, che compie un errore grossolano sul terzo gol brasiliano, segnato da Oscar nel primo minuto di recupero.

Niko Kovac, l'allenatore croato, nel dopo-partita ha avuto parole di elogio per i suoi e non ha negato l'amarezza di fronte a un risultato, frutto di un regalo arbitrale: "Se quello è rigore, questo non è calcio.

Diamoci al basket. È una vergogna. Non siamo stati rispettati. Se questo è il modo d'iniziare il Mondiale è meglio mollare e andare a casa". Difficile dargli torto: Nishimura, già prima dell''aiutino', si era mostrato generoso, chiudendo un occhio di fronte ad una brutta gomitata di Neymar, ai danni di Modric, punita solo con il cartellino giallo. Favoritismo evidente che apre una questione: che senso ha seguire un Mondiale con una storia che sembra essere già scritta?