David Villa lascia l'Atletico Madrid e vola negli Stati Uniti, firmando per i New York City FC. La notizia era nell'aria ormai da qualche giorno ed è stata forte la volontà del giocatore di chiudere la trattativa e pianificare il suo futuro prima dell'inizio dei Mondiali in Brasile.

"Sono stimolato da questo nuovo progetto, è un'opportunità nuova per la mia vita e per la mia carriera. Ringrazio il club, la società e il tecnico Diego Simeone, ma questa opportunità è irrinunciabile per me", parole che fanno comprendere come l'offerta del club della MLS, affiliato al Manchester City e ai suoi petrodollari, per il calciatore  spagnolo, ormai 32enne fosse da capogiro, ben oltre i 750mila euro percepiti quest'anno.

La Major League Soccer (MLS), che dal 2006 ha aperto i battenti anche alle squadre canadesi, è un campionato di calcio ancora di nicchia ma in rapida espansione, dopo che molti nomi noti al calcio europeo e mondiale sono stati ingaggiati per accrescerne il livello tecnico, ma soprattutto per attirare l'attenzione dei mercati esteri e per creare un bacino d'utenza interno maggiore a quello esistente, in quello che è il Paese del Basket e del Baseball.

Tra i tanti ad aver ceduto alle lusinghe dei dollari americani spiccano i pionieri Bettega e Pelè nell'allora NASL (North American Soccer League), Donadoni e Valderrama nella metà degli anni '90, i più recenti Beckham, Henry, Heskey, gli italiani Di Vaio, Corradi, Nesta, fino ai profeti in patria Donovan e Bradley. Ora, El Guaje, che nella sua carriera, tra gli altri trofei, ha conquistato 3 campionati spagnoli, una Champions, un Mondiale ed un Europeo con la Spagna, lascia così l'Atletico Madrid dopo una sola stagione, ma da campione di Spagna e da vicecampione Champions in carica, dopo una cavalcata incredibile sotto la guida di Simeone.

Ad aspettarlo, oltre ai dollari, un progetto ambizioso che ha praticamente chiuso l'ingaggio anche di Frank Lampard, storico capitano del Chelsea, e sta corteggiando insistentemente Sua Maestà Xavi.