Dopo gli anni delle vacche grasse, per il Milan da qualche tempo ci sono stati problemi di risultati, di budget, di grandi nomi, e quest'anno non c'è neppure l'Europa. I rossoneri ripartono da Pippo Inzaghi, tecnico emergente e dal costo contenuto (aspetto che non guasta affatto…), ma i numeri per riallocarsi nell'olimpo del calcio italiano e non solo italiano ci sono. Acquisito Rami, presi Alex e Menez a parametro zero, sono andati via però Taarabt (possibile comunque un suo ritorno), Kakà, Emanuelson e Birsa, mentre i grandi nomi sono ancora nell'elenco delle trattative in corso (Cerci, Lavezzi, Douglas Costa, Nani, Ljajic, Criscito) e certamente entro la chiusura del mercato qualche "botto" ci sarà, ma è ormai chiaro, e Inzaghi in panchina ne è la conferma, che verrà portata avanti la linea verde e prestata la massima attenzione al vivaio.

Poi, un po' come per Cuadrado per la Fiorentina, Vidal e Pogba per la Juventus, tutto dipenderà dalla permanenza o meno in squadra di Balotelli, bersaglio oltremisura del fallimento della missione di calcio italiana in Brasile. Balotelli è un campione che non si discute, al pari dei celebrati attaccanti messisi in mostra ai mondiali. Se rimanesse, il Milan (che ne ha visto diminuire sensibilmente le quotazioni sul mercato) farebbe un ottimo affare, anche perché con Inzaghi sembra esserci un buon feeling.

L'impianto (4-3-3) prevede Abbiati in porta, Abate, Alex, Rami e De Sciglio in difesa, Muntari, De Jong e Montolivo a centrocampo, Menez, Balotelli ed El-Shaarawy in attacco. Una formazione di tutto rispetto (non dimentichiamo la bella figura del Milan in Champions League contro l'Atletico Madrid), con valide alternative costituite dai portieri Gabriel e Agazzi, dai difensori Bonera, Constant, Vila e Albertazzi, dai centrocampisti Essien, Honda, Cristante, Poli e Saponara, nonché dalle punte Pazzini, Niang e Mastour, quest'ultimo destinato, secondo gli esperti, ad una carriera prestigiosa.

Proprio Mastour diventa il simbolo di una linea giovane che la squadra rossonera è in grado di far crescere e Inzaghi sicuramente permetterà di esprimere tutte le loro qualità anche a Saponara, Albertazzi e Cristante, dando il buon esempio per una reale progressiva rottamazione del calcio italiano.