L'ambiente Juventus, alla metà di luglio, è scosso da una clamorosa notizia. Antonio Conte, infatti, ha deciso di rassegnare le dimissioni da tecnico bianconero nel pomeriggio, in seguito ad un incontro avuto con i dirigenti del club campione d'Italia. Dopo il tira e molla avvenuto al termine del campionato, quando l'allenatore pugliese aveva già espresso le sue perplessità su un'eventuale prosecuzione del suo rapporto con la Juventus, tutto sembrava rientrato e queste repentine dimissioni cadono come un fulmine a ciel sereno sul club della famiglia Agnelli.

Stando alle prime informazioni raccolte, il divorzio sarebbe avvenuto a causa di divergenze sul rinnovo del contratto in scadenza nel 2015 e, pare anche sulla campagna acquisti portata avanti finora dalla società bianconera. Conte, più volte, aveva ribadito che c'era bisogno di altri giocatori di alto livello per permettere alla Juventus di essere competitiva in Champions League, anche se, si è sempre reso conto delle difficoltà economiche in cui versa attualmente il calcio italiano, e probabilmente pure per questo motivo ha deciso di abbandonare la panchina bianconera.

Adesso, per la Juventus, tre volte campione d'Italia con la squadra bianconera e record assoluto di punti per la Serie A sancito nella stagione 2013-2014, sarà necessario partire subito con un nuovo ciclo e programmare in tutta fretta il mercato in base alle esigenze del nuovo allenatore. Ma chi potrebbe raccogliere la pesante eredità lasciata da Conte? I nomi che già circolano sono quelli dell'ex milanista Massimiliano Allegri, che ha già dimostrato di saper vincere un campionato proprio col Milan; l'ex della Roma e dello Zenit Luciano Spalletti, vincitore di titoli nazionali col club russo e con esperienza anche in Champions League, e infine Roberto Mancini, dimessosi anche lui (come Conte) dal Galatasaray e certamente abituato ad allenare ad altissimi livelli. E attenzione, che a questo punto, essendosi liberato dalla Juventus, Antonio Conte potrebbe diventare il candidato numero uno per sedersi sulla panchina della Nazionale italiana.