Il destino del Milan è legato alle prossime quattro settimane di mercato. Un mercato che in questa estate è stato praticamente stagnante: nulla si è mosso, a parte la rete di Gabriel, Agazzi e Abbiati, ad ogni gol incassato nella sconfortante tournée americana. Dieci gol presi in tre partite, culminate in altrettante sconfitte che hanno fatto traboccare la delusione dei tifosi rossoneri, ai quali non resta che aggrapparsi ad una sola ed unica speranza, che si chiama Alessio Cerci. Lui, forse, sarebbe in grado di risollevare un po' il morale dei supporters del Diavolo. Un morale che è proprio a terra, come si evince chiaramente dalla pessima campagna abbonamenti. Gli acquisti di Menez e Alex, come era facilmente prevedibile, non sono stati sufficienti a ridare speranza ad una piazza già in rivolta dopo i dolori della passata stagione. La mancata qualificazione alle coppe europee e l'ennesimo cambio di allenatore, il terzo in pochi anni, hanno reso ancora più incerto il futuro di una società che un tempo era un modello vincente, anche a livello organizzativo. Una difesa ormai senza fuoriclasse, un centrocampo povero di idee ed inventiva, la sfortuna di ritrovarsi un Montolivo infortunato, un attacco che fatica terribilmente a trovare la via del gol, l'infinita attesa di rivedere El Shaarawy ai suoi migliori livelli, l'involuzione di De Sciglio e di altri giocatori dai quali era lecito attendersi di più, la definitiva partenza di Kakà: i tifosi rossoneri stanno vivendo una sorta di incubo dal quale sembra quasi impossibile uscire in tempi brevi.
E se Robinho non si decide ad andar via (sono anni che gli giungono offerte dai club più svariati e sono anni che non si muove da Milano), a questo punto tutto dipende da Mario Balotelli. Una sua partenza troverebbe l'appoggio di buona parte della tifoseria e consentirebbe alla società di poter andare sull'obiettivo Cerci con una proposta adeguata al suo valore. Diversamente, Cerci approderebbe altrove e l'auspicata svolta non arriverebbe nemmeno quest'anno. Inzaghi si troverebbe più o meno nella stessa situazione di Seedorf e la stagione, inevitabilmente, andrebbe a rotoli anche stavolta.