Con uno scarno comunicato delle 19:35 del 4 settembre, direttamente dal sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, arriva l'ufficializzazione: l'Arezzo è in Lega Pro. La squadra toscana eliminata proprio dall'Akragas agli ottavi di play-off, approda in Lega Pro. La stessa Lega Pro che il Presidente dell'Arezzo Calcio, Ferretti all'indomani della eliminazione, con tanta nonchalance ammise che comunque non sarebbe stata alla portata della società e che non avrebbe presentato domanda di ripescaggio. Parole puntualmente onorate. In effetti la società Arezzo non fece domanda di ammissione in Lega Pro, giustificando con i tifosi tale atto con una impossibilità di risorse finanziarie. Fu frattura tra Dirigenza e tifoseria.


Quindi ai vertici della Lega Pro si decise, pur parlando a sproposito di "principio di alternanza", di pescare, così da portare la nuova Lega Pro a 60 squadre le formazioni che nel campionato di Lega Pro appena terminato venivano retrocesse in serie D. Successivamente ai vertici della Lega Pro, dopo non aver dato seguito al loro "principio dell'alternanza", è parso giusto e doveroso non dare seguito anche alle reiterate domande di ripescaggio delle due finaliste, Correggese ed Akragas, che in quel di Fondi avevano creduto invano di trovare un posto in Lega Pro.


E' giusto così. E' stato giusto non ammettere l'Akragas. Lo stadio è privo di illuminazione, la principale causa che ha giustificato il rigetto delle domande di ammissione. Lo stadio, pur avendo avuto tutto il tempo necessario, non è stato messo nelle condizioni di operare per la terza serie, che per logiche televisive da calcio moderno, prevede partite anche in notturna.


Sebbene la società di illuminazione pubblica si fosse fatta carico, con tanto di progetto presentato in una trasmissione sportiva locale, della messa in posa dei pali dell'illuminazione, sebbene con "l'intercessione" politica l'Enel, circa tre settimane fa, avesse annunciato che dal primo settembre si sarebbe fatta carico di lavori che in meno di una settimana avrebbero portato illuminazione e Lega Pro all'Esseneto, oggi ci si ritrova a fare la Serie D.


E' facile dare oggi la colpa alla passata amministrazione. E' facile sparare ad alzo zero contro l'immobilità dell'ex Sindaco della città dei Templi. E' inutile farlo. Ad Agrigento, parliamoci chiaro, il vero problema non era l'illuminazione dello Stadio; era un problema secondario. Non sono mai stati risolti i problemi più importanti, pensa un po' se si sarebbero dovuti risolvere i problemi secondari da un'amministrazione da sempre assente. Non per niente allo stadio un coro della Curva Sud recita così:" Agrigento senza Comune".


Dunque è inutile dare la colpa, cercare il colpevole e vomitare rancore contro la politica. E' stato pomposamente annunciato che in una settimana l'Enel avrebbe posizionato pali ed illuminazione allo stadio. La gente vuole la Lega Pro, vuole andare allo stadio e divertirsi. Si presume che l'Akragas debba vincere il campionato di Serie D, e se l'Akragas non vincesse e dovesse nuovamente accedere ai play off, il prossimo anno non si ritroverebbe allo stesso identico punto? Dunque che vengano messi in posa questi benedetti pali dell'illuminazione. Agrigento per una volta vuole avere le carte in regola.
D'altronde anche l'astronauta Luca Parmitano dallo spazio lanciò il suo "Forza Akragas" affinché si potessero mettere i piloni. Se non volete farlo per gli agrigentini, fatelo almeno per lui.