Le partite importanti come Juve-Roma, una sfida al vertice, determinano inevitabilmente polemiche. È comprensibile l'amarezza del capitano giallorosso Francesco Totti dal momento che l'arbitraggio di Rocchi non è stato certo esemplare. Se si vogliono considerare dubbi i rigori concessi alla Juve (sul primo gol il direttore di gara cambia decisione da punizione a rigore sulle proteste bianconere, sul secondo rigore per fallo su Paul Pogba l'azione fallosa inizia con ogni probabilità fuori area) resta la certezza che, sulla conclusione di Leonardo Bonucci del 3 a 2 juventino, Vidal era in netto fuorigioco.
È accaduto di tutto: tensioni, parolacce, insulti, nonchè la sviolinata ironica del tecnico giallorosso Garcia che per tale gesto è stato multato (Cosa avrà voluto dire? Sempre la stessa musica?). Probabilmente ha ragione il Presidente della F.I.G.C. Carlo Tavecchio nel sostenere che è necessaria la moviola in campo, solo così si potrebbero quantomeno ridurre gli errori che condizionano le partite e dunque garantire la regolarità dei campionati.
Ma Juventus-Roma non è solo una partita di calcio, non è solo lo sfogo di Totti. Entrambe le società sono quotate in borsa e dunque gli azionisti possono vincere o perdere danaro in base allo svolgimento degli eventi. Strano che si parli solo di questo, di interessi ad alti livelli, e non del fatto che anche centinaia di persone normali che scommettono tutti i giorni sulle partite perdono spesso a causa degli errori arbitrali. Le polemiche non si spengono, giungono perfino in Parlamento con due interrogazioni a Padoan, Ministro dell'Economia e un esposto alla Consob. Assurdo e inopportuno poi l'intervento della signora Agnelli su Totti ("Giochi nel suo campionato") in quanto il romanista ha tutto il diritto di lamentarsi, entro certi limiti, per i torti subiti. Ma, aldilà di tutto, partite come queste sono sempre più la conferma che il calcio purtroppo non è più soltanto un semplice sport, una competizione agonistica, ma piuttosto un'enorme industria, uno spaventoso giro di affari di miliardi volto ad arricchire soltanto pochi e ad illudere molti. Ora c'è la pausa per via degli impegni della Nazionale. Speriamo che ciò, come suggerisce Conte, serva a rasserenare gli animi.