È sceso subito negli spogliatoi del Meazza per mostrare lapropria rabbia e delusione ai giocatori e all’allenatore, prima di sancire ilritiro a Castelvolturno fin da subito. Aurelio De Laurentiis sta perdendo lapazienza e, al termine di Milan-Napoli e di una sconfitta che ha messo inrisalto quasi esclusivamente i difetti della squadra di Benitez, troppo fragilein difesa, dai reparti scollati e poco lucida in zona goal, ha voluto farsentire la sua presenza, stabilendo che la squadra andasse subito in ritiro. Finital’era dei giorni di libertà e serenità regalati da Benitez dopo e prima lepartite.

Napoli scialbo e scollato, e il terzo posto s’allontana

Il Napoli era partito con l’obiettivo di lottare per loscudetto, ma una serie di partite sciagurate e di punti lasciati per strada,soprattutto al San Paolo, contro squadre abbordabili come Chievo, Cagliari ePalermo, hanno subito messo in chiaro che i partenopei non sarebbero riusciti atenere il passo di Juventus e Roma. A questo punto, inevitabilerivedere gli obiettivi stagionali e “ripiegare” su un terzo posto che sa di preliminaridi Champions League. Ma per assicurarsi la terza piazza in Serie A, non basta avere in rosanomi importanti come Higuain, Hamsik e Callejon, oppure avere in panchina unottimo tecnico come Benitez: c’è bisogno di una squadra che giochi d’insieme,di equilibrio e organizzazione di gioco, caratteristiche che in questo Napolilatitano, eccome.

L’illusione con la Roma, poi tanti pareggi fino al tonfo diMilano

La grande vittoria ottenuta ad inizio novembre sulla Roma,con un gioco brillante e schiacciando letteralmente la squadra giallorossa,aveva illuso l’ambiente partenopeo che si potesse ricominciare a parlare discudetto. Ma quella partita non è stata un trampolino di lancio, bensì l’avviodi una preoccupante involuzione da parte del Napoli, che dopo un acuto in casadella Fiorentina, si è sciolto di fronte ad avversari molto più deboli con pareggi deludenti.

Inevitabile che la sconfitta col Milan, giunta al terminedi una gara giocata male dagli azzurri, abbia aperto una mini crisi tra gli azzurri. Preoccupa l’involuzione della squadra rispetto alla scorsa stagione quando, al primo annocon l’ex tecnico del Chelsea, gli azzurri avevano mostrato più gamba e continuità di risultati.

Adesso, le caratteristiche positive emerse lo scorsoanno, sembra stiano svanendo giornata dopo giornata, per riaffiorare insporadiche occasioni, come nel succitato match con la Roma.

Higuain nervoso, Hamsik scomparso

Inevitabile, dunque, dopo la batosta subita dal Milan,prendere provvedimenti e il più immediato si chiama ritiro, fin da subito, aCastelvolturno. La cartina di tornasole del momentaccio che sta vivendo ilNapoli è nella situazione di due suoi uomini chiave. Gonzalo Higuain, daqualche settimana, scende in campo troppo teso enervoso, e non si tratta di trance agonistica, dato che le prestazioni del “Pipita”stanno risentendo di questa eccessiva insofferenza che ha quando scende incampo. Marek Hamsik, invece, sembra il fantasma di se stesso.

Piombato nel buio di prestazioni anonime, il capitano non riesce ad assimilare gli schemi di Benitez, e nonostante le dichiarazioni di facciata, è inevitabile checomincino ad emergere dei dubbi e che ilfuturo sia di un azzurro sempre più”sbiadito”. In attesa del mercato, il Napolifa quadrato, si chiude fra le mura di Castelvolturno: c’è una Supercoppaitaliana da vincere, e un successo sulla Juve potrebbe risultare fondamentaleper riprendere la corsa in campionato.