Dopo le polemiche in campionato e le reciproche accuse di 'aiutini' da parte di Juventus e Roma, anche la Coppa Italia non mancherà di scatenare l'ironia e i veleni, dopo quanto visto ieri sera allo Stadio Olimpico, durante il match degli ottavi di finale tra i giallorossi di Garcia e l'Empoli. Come molti di voi sapranno, la sfida è stata decisa da un calcio di rigore concesso dall'arbitro Di Bello all'ottavo minuto del secondo tempo supplementare, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul risultato di 1-1: come evidenziato da molte testate giornalistiche, l'intervento di Zielinski sembra essere sul pallone, con il giallorosso Paredes che 'vola' ancora prima che ci sia il contatto. Inoltre, c'è un altro episodio sul quale l'Empoli può recriminare non poco, avvenuto quando il risultato era ancora di parità, 1-1: al nono minuto del primo tempo supplementare, il difensore della Roma, Yanga Mbiwa atterra Zielinski al limite durante un'azione facilmente identificabile come chiara occasione da gol, anche perchè un altro giocatore si trovava solo in mezzo all'area di rigore. 

Coppa Italia, Roma-Empoli: Garcia: 'Bisogna dare fiducia all'arbitro, era vicino'

Particolarmente eloquenti le dichiarazioni dei due allenatori al termine del match. Rudi Garcia ha affermato che l'arbitro era vicino e che se ha deciso di giudicare l'episodio in questo modo, bisogna dargli fiducia. Di tutt'altro parere, naturalmente, il tecnico dell'Empoli, Maurizio Sarri che, pur non volendo fare troppe polemiche, proprio perchè la società gli ha chiesto di non protestare al riguardo, ha ribadito come la Coppa Italia sia un torneo poco sportivo, visto che le 'big' entrano solamente al quinto o al sesto turno...'Tutto lo stadio ha visto l'episodio' - ha aggiunto l'allenatore della formazione toscana - 'Garcia ha un'opinione completamente diversa dai suoi giocatori, visto che due di loro, alla fine della partita, mi hanno confessato che il fallo non c'era'. 
Un episodio che sicuramente non passerà inosservato e che, ancora una volta, diventerà l'occasione per puntare il dito sulla famosa 'sudditanza psicologica' degli arbitri e sui favoritismi che vengono concessi alle 'grandi' del nostro calcio.