Delusione. Sembra sia questo lo stato d'animo del presidente del Milan Silvio Berlusconi dopo la clamorosa sconfitta della sua squadra in casa contro l'Atalanta. Le ultime dichiarazioni dell ex cavaliere sembrano sottolineare l'impossibilità di perdere contro una squadra che vanta nella rosa giocatori che guadagnano un quinto di quelli rossoneri, dichiarazioni poi smentite dallo stesso presidente che ha ribadito la fiducia in Galliani e Inzaghi. Smentite che comunque nascondono malumore, davvero questo Milan può essere considerato di qualità?

L'unico modo per poter rispondere a questo interrogativo è effettuare un confronto fra il Milan campione d'Italia guidato da Allegri e l'attuale squadra allenata da Inzaghi: Nesta, Thiago Silva, Pirlo, Boateng, Ibrahimovic, contro Rami, Mexes, De Jong, Bonaventura e Menez: non c'è storia. La rabbia del tifoso milanista deriva dal fatto che la dirigenza voglia nascondere questa debolezza tecnica di un Milan che a mio modesto parere rischia anche il posto in Europa League; squadre come Lazio, Fiorentina, Inter, Sampdoria e Genoa attualmente sono superiori se non nei giocatori, almeno nel gioco.

Gioco lento e prevedibile

Il gioco appunto. Il Milan, nelle prime 10 giornate di campionato era partito alla grande: intensità, costanti ripartenze guidate dai velocisti Menez e El Shaarawy, avevano spaventato gran parte delle difese avversarie e la squadra di Inzaghi sembrava aver trovato quella quadratura del cerchio che le avrebbe garantito di lottare fino in fondo per un posto in Europa. Ma nelle prime tre giornate del 2015 il Milan ha totalizzato 1 punto in classifica, due sconfitte in casa contro Sassuolo e Atalanta e un pareggio fuori contro il Torino. Se il pareggio contro i granata ci può stare, in quanto il Milan ha giocato per più di un tempo in dieci, causa espulsione di De Sciglio, non è giustificabile la disfatta interna contro i bergamaschi: una squadra non irresistibile quella di mister Colantuono e attualmente in crisi di risultati, è riuscita a prevalere contro un Milan con poca intensità e poca velocità, per di più poco compatto e spesso esposto al contropiede degli atalantini. Il gol di Denis nasce da un ottimo contropiede avvenuto sull'asse Cigarini - Maxi Moralez e concluso dal capitano dell'Atalanta.

Menez-dipendente

Nonostante il gol sia arrivato nel primo tempo, il Milan non è riuscito mai ad impensierire la difesa compatta e organizzata dei bergamaschi: un Menez abulico si è intestardito nelle azioni personali, suscitando mugugni fra il tifo rossonero. La squadra sembra dipendere troppo dalla classe del francese e, considerando la discontinuità del talento transalpino, il rischio è proprio questo, vedere un Milan capace di vincere con le grandi e incappare in figure non bellissime contro squadre di medio bassa classifica.

Ritornano le voci su Conte

E ovviamente iniziano a circolare voci su un possibile cambio di panchina, nonostante Inzaghi sia ben visto a Milanello, la pazienza del patron rossonero non è mai stata duratura, basti vedere gli esoneri affrettati di Allegri due stagioni fa e Seedorf  l'anno scorso. Probabilmente, Inzaghi rimarrà alla guida almeno fino a fine stagione e il papabile sostituto dovrebbe essere l'attuale commissario tecnico della nazionale, quell'Antonio Conte già promesso sposo del Milan in estate ma che secondo voci di corridoio fu bloccato dalla Juve. A meno di un'inversione nei risultati, ipotesi difficile se il Milan non investirà pesantemente sul mercato.