Luis Suarez torna a parlare, e lo fa in merito alla stampa inglese. Il nazionale uruguaiano è tornato su quelli che sono stati i motivi dell'abbandono all'Inghilterra e al Liverpool, club che lo aveva preso dall'Ajax e messo in mostra nelle più importanti vetrine d'Europa. Ma il motivo per il quale "El Pistolero" ha lasciato i Reds non erano né tecnici né legati al mondo del calcio, ma semplicemente alla pressione perpetua dei media inglesi.

Costantemente sotto pressione in Inghilterra e coinvolto in vari e differenti casi più o meno spinosi (morsi, l'accusa di razzismo da parte di Patrice Evra, ora alla Juventus), Suarez è riuscito a restare in Inghilterra solo per tre anni e mezzo prima di fuggire in Catalogna, dove sembra aver trovato il suo paradiso.

"Non so se ci fosse in atto una campagna della stampa inglese contro di me" ha detto l'attaccante blaugrana a Bein Sports. "Ma so che gli manco. Mi criticavano tantissimo per cose che non erano importanti. Pubblicavano foto mie al mattino, poi quando si rendevano conto che erano false le toglievano dal giornale e sparivano dalle pagine. Ho detto abbastanza, mi hanno lasciato solo e me ne sono andato perché ero stanco di loro, ma stanno ancora attenti a me".

Il 28enne ex-Ajax e Liverpool ha poi parlato della sua attuale squadra, dicendo di aver esaudito il sogno di giocare per "il migliore club del mondo", e aggiungendo: "sono felicissimo al Barça, ho raggiunto questo sogno e ora mi godo il momento.

Sto dando una mano alla squadra, e questo mi fa sentire più tranquillo e sopratutto importante. Anche la mia famiglia è molto felice a Barcellona e si stanno godendo una città che comunque conoscevamo già. I bambini vanno a scuola e mia moglie è contenta" ha concluso.

Intanto, le cose al Barça vanno di bene in meglio: la vetta della Liga è stata raggiunta la settimana scorsa, approfittando della sconfitta del Real Madrid a Bilbao, e la qualificazione ai quarti (dopo la vittoria all'andata in casa del Manchester City proprio con una doppietta di Luisito), sembra solo una formalità.