Il Cagliari perde una partita fondamentale 2-1 tra le mura amiche contro il Verona, squadra tutt'altro che trascendentale, ma con tanta grinta e una punta davanti ancora in grado di fare la differenza, segnando gol pesanti per portare in salvo la banda gialloblù. Il Cagliari non entra in partita, molle sulle gambe, spaurito, quasi sfiduciato nonostante le partite a disposizione da qui alla fine del campionato siano ancora tante ed i punti a disposizione potrebbero ribaltare lo scenario in coda alla classifica. Zola non riesce ad infondere coraggio, presentando una squadra ancora una volta troppo abbottonata, trasmettendo al pubblico ed ai calciatori un segnale sbagliato, "primo, non prenderle".

Ed invece quando devi inseguire hai l'obbligo, sopratutto in casa, di fare la partita mettendo l'avversario alle corde, con un atteggiamento differente, con una squadra assolutamente più offensiva, che lotti su tutti i palloni con il coltello fra i denti e venda cara la pelle; perchè la Serie A per la Sardegna è una vetrina imprescindibile, un motivo di orgoglio importante, in una regione che economicamente fà fatica e che rappresenta anche per i tantissimi immigrati un simbolo di appartenenza.

La società con Giulini e Filucchi, che scende in sala stampa con il mister di Oliena, difende l'operato dell'allenatore, cercando giustamente di fare quadrato intorno ad un ambiente demoralizzato ma che invece dovrebbe cambiare marcia e tentare un recupero difficile ma non impossibile.

Importante sarà trovare la quadratura del cerchio, mettendo in campo una squadra grintosa ed offensiva, senza paura o timori reverenziali nei confronti di nessuno; giocando sempre con due punte ed un trequartista, ruolo rivestito alla grande dal neo arrivato M'poku, l'unico calciatore in grado finora di fare la differenza. Sarà necessario mostrare una buona tenuta atletica, grande corsa e ritmi alti, chi non sarà in grado di garantire questi tre elementi dovrebbe sedersi in panchina; quindi spazio a chi ha voglia di correre e lottare, qualità che ieri contro il Verona non si sono mai viste. Adesso dovrà regnare il silenzio, rimboccandosi le mani e tirando fuori gli attributi, provando a compiere un miracolo sportivo che ad oggi è ancora possibile.