L'ennesimo annus horribilis dell' Inter sta volgendo al termine. In una stagione in cui la squadra nerazzurra ha visto sfumare qualsiasi suo obiettivo a partire dal mese di marzo (con l'uscita dall' Europa League contro i tedeschi del Wolfsburg e con un terzo posto divenuto utopia), per Roberto Mancini,e più in generale per i vertici dirigenziali della società, questi mesi rimanenti devono servire per valutare,uno ad uno, i componenti dell'attuale rosa al fine di capire chi può essere funzionale al nuovo progetto del tecnico di Jesi, chi non lo è e chi, infine, può essere usato come pedina di scambio per arrivare a raggiungere quei calciatori in grado di colmare almeno in parte le evidenti lacune mostrate da qualche anno.

Tourè è il top player voluto da Mancini

Che Roberto Mancini straveda per il centrocampista ivoriano è cosa nota. Già ai tempi del Manchester City, il tecnico marchigiano fece carte false pur di convincere il calciatore a raggiungerlo in Inghilterra per formare, insieme ad altri importanti giocatori, una squadra che potenzialmente avrebbe potuto dominare nella Premier League (obiettivo fondamentalmente raggiunto)  e fare quel salto di qualità in Champions League (che ancora oggi rimane il tallone d'achille di questa squadra). Ora la storia si ripete: Tourè ha pubblicamente dichiarato di sentirsi pronto per una nuova sfida professionale e Mancini ha cominciato l'azione di persuasione così da convincere il forte centrcampista del City a diventare il perno del suo nuovo progetto all' Inter.

Ora tocca a Fassone e ad Ausilio (con il benestare di Thohir naturalmente) trovare ulteriori motivazioni per convincere definitivamente il calciatore. Naturalmente l'inter non può neanche lontanamente pensare di pareggiare l'attuale stipendio che oggi gli offre il City, per cui la società deve attentamente indviduare strade alternative ma comunque convincenti.

Calciomercato Inter: i ruoli scoperti

Evidentemente il solo acquisto di Tourè non può bastare a colmare il gap con Juventus (fresca finalista della Coppa Italia), Roma e Napoli (che deve però risolvere la grana Higuain) Serve un terzino (Santon ha dimostrato di poter far parte del nuovo progetto), almeno un centrale difensivo di spessore internazionale, un ulteriore innesto di qualità a centrocampo (oltre il centrocampista ivoriano del City) e un paio di calciatori creativi in avanti in grado di rompere gli equilibri quando la partita diventa bloccata e che vadano a sostituire gente, come Palacio, ormai logora da anni di carriera a certi livelli.