L’Inter di Mancini con la straordinaria dimostrazione di forza messa in scena nel derby e con il conseguente successo per 1-0 sui rossoneri, si candida a protagonista indiscussa dell’attuale campionato di Serie A. I nerazzurri, dopo appena 3 giornate infatti, si collocano in solitaria in testa alla graduatoria del massimo campionato calcistico nazionale e, senza impegni europei, diventano i favoriti per la lotta al titolo. Un titolo che, ormai, non è più una chimera o un azzardato desiderio dei tanti tifosi interisti.

Gli ingredienti del successo

Al di là delle tante polemiche scaturite dal pessimo precampionato nerazzurro e al di là delle premature valutazioni sulla squadra, l’Inter è ridiventata tale nel corso dello scorso mercato.

E sì, perché lo scrivente, già a fine agosto, tributava il giusto plauso alle manovre di mercato dell’ottimo Ausilio che, grazie ad aggiunte chirurgiche, si prendeva di diritto lo scettro di dirigente dell’anno. Ausilio infatti, nonostante i tanti arrivi e le sofferte cessioni (vedi Kovacic), è riuscito a chiudere in attivo il bilancio del mercato con 86,4 milioni spesi e 91,4 entrati nelle casse nerazzurre.

Un mercato trionfale che, oltre a condurre a Milano calciatori del calibro di Perisic, Jovetic, Kondogbia, Miranda, Murillo, Felipe Melo, Telles, Ljiajic, Montoya e Biabiany, ha soddisfatto in pieno le velleità e le richieste del Mancio.

Il Carisma del Mancio

Un altro aspetto fondamentale dell’iniziale marcia trionfale nerazzurra è di sicuro Mancini.

Il tecnico di Jesi infatti, con la sua fermezza, la sua bravura e la sua innata personalità è riuscito a fare pressione sulla società in modo da acquistare quei calciatori utili alla rinascita nerazzurra. Un pressing importante che gli ha consentito di gestire un gruppo davvero forte, pieno zeppo di talenti e di figure con un certo chilometraggio calcistico. Il Mancio, in pochi mesi di lavoro, ha restituito all’Inter e ai suoi tifosi una squadra in grado di ridestare quegli entusiasmi e quelle speranze ormai sopite datempo.