È stato un mercato rivoluzionario per l'Inter che, non dimentichiamolo, ha chiuso la passata stagione all'ottavo posto in campionato e con il conseguente mancato accesso alle coppe europee. Rispetto a quegli undici titolari, infatti, soltanto Icardi e Handanovic (e forse Brozovic a seconda del modulo che sceglierà l'allenatore) avranno un posto in squadra assicurato.
La società di Thohir non poteva fare diversamente data la prolungata assenza di risultati sia in Italia che in Europa. E allora, rivoluzione. Una rivoluzione che ha riguardato ogni singolo reparto.Una rivoluzione intelligente, frutto di un'attenta gestione delle risorse economiche.La rivoluzione in casa Inter, infatti, si è autofinanziata grazie alle cessioni eccellenti di Kovacic, Shaqiri e Hernanes e a quelle meno eccellenti di Benassi, Obi, Mbaye, Kuzmanovic, Botta, Duncan, Krhin, Alvarez che, tuttavia, hanno permesso di mettere da parte un bel gruzzoletto.
Addirittura, stando a quanto riportato dal sito 'Transfermarkt', il saldo acquisti/cessioni dell'ultima sessione di mercato è positivo per una cifra che sfiora i 5 mln di euro.
Se il ds Piero Ausilio (voto 8,5) ha fatto dei veri e propri miracoli per accontentare le aspettative del mister (che in tempi non sospetti aveva chiesto la bellezza di “8-9 acquisti”) e, al tempo stesso, ha saputo schivare i paletti finanziari piantati dalla società (“prima vendere, poi possiamo comprare”), un discorso a parte merita il ruolo avuto in questo mercato dal nuovo allenatore jesino.Roberto Mancini è stato fondamentale nel convincere alcuni giocatori a sposare la causa interista, soprattutto in un periodo storico particolare in cui l'Inter è priva di quel meraviglioso palcoscenico della Champions League, cioè la competizione più ambita e prestigiosa d'Europa.
La grandezza del Mancio (voto 9,5), che ha assunto le vesti di un vero e proprio allenatore-manager all'inglese, è stata quella di dialogare personalmente con quei calciatori-target, su cui poi avrebbe fondato la sua nuova Inter, e convincerli a indossare i colori nerazzurri. Veniamo adesso ai voti del mercato per singolo reparto.
Attacco: 8,5. Con l'arrivo di Perisic, Jovetic e Ljajic, che vanno a unirsi a Mauro Icardi e a Rodrigo Palacio, l'attacco dell'Inter potrebbe essere uno dei migliori e completi della Serie A insieme a quelli di Juventus, Roma, Milan e Napoli. Centrocampo: 5. Pesa sul giudizio la cessione del talento croato Kovacic, l'unico capace di dare qualità in mezzo al campo.
L'arrivo dell'ottimo Kondogbia e del più esperto Felipe Melo potranno bastare a supportare il nuovo attacco? Difesa: 6,5. Il nuovo corso Murillo-Miranda,secondo quanto visto nelle prime due gare di campionato, sembra destinato a ridare una certa solidità a un reparto che, nel recente passato, è stato oggetto di pesanti critiche. I nuovi esterni, tuttavia, rimangono un grosso interrogativo. Non si escludono i ritorni di Santon, Nagatomo e D'Ambrosio.
Il voto complessivo del mercato estivo a tinte nerazzurre, come media aritmetica dei tre reparti, è di 6,6 periodico. Le ambizioni della società, adesso, sono decisamente cresciute. L'obiettivo minimo è il terzo posto. Il sogno lo scudetto. Ma se le prime due partite di campionato hanno portato 6 punti in classifica (leggasi Stevan Jovetic), e tanto tanto ottimismo in casa nerazzurra, ilderbydella terza giornataci dirà che cos'è veramente questa nuova Inter targata Roberto Mancini. Bacca e Luiz Adriano, i due nuovi attaccanti del Milan, promettono scintille e sono pronti a smentire questo primo giudizio positivo sul mercato nerazzurro.