Londra - Mai dire mai o tutto è possibile sono sicuramente pensieri che sono passati nella testa di Josè Mourinho nelle ultime settimane. Il disastroso inizio di stagione del Chelsea ha ormai messo sulla graticola l'ex tecnico dell'Inter con Abramovich sempre più convinto di cambiare il tecnico per dare una svolta a questo campionato.

Liverpool ultima spiaggia

La classifica parla chiaro, la squadra dello special one è più vicina alla zona retrocessione che ai posti utili per la qualificazione alla prossima Champions League.

Il destino di Josè Mourinho passerà inevitabilmente dalla gara di sabato 31 ottobre contro il Liverpool. I Reds, che hanno da poco scelto Kloop per la panchina, nuotano in acque non tanto diverse da quelle del Chelsea e la gara di Stamford Bridge si preannuncia una vera e propria battaglia. In caso di ennesima sconfitta Abramovich ha già pronte le alternative in Ancelotti e Hiddink anche se probabilmente per questo Chelsea ci vorrebbe qualcosa di nuovo e non un ritorno al passato che, già con Mourinho, ha dimostrato di essere alla lunga controproducente.

Cantiere aperto: tanti gol subiti e pochi fatti

Quello che lascia ancora più di stucco rispetto a questo inizio di stagione è che la squadra rispetto alla passata stagione ha cambiato pochissimo.

Nella scorsa edizione della premier league i Blues hanno dominato, vincendo il titolo abbastanza facilmente e non dando mai l'impressione di rischiare di perdere la prima posizione in classifica. Rispetto alla rosa 2014/2015 Mourinho può contare su Pedro e Falcao, entrambi strappati al Manchester United, ma che fino ad adesso hanno reso pochissimo.

Soprattutto il colombiano è un oggetto misterioso, panchinato da un Diego Costa ombra di se stesso e mai veramente ambientato in Inghilterra. Il vero problema è che la squadra subisce tantissimi gol, solo due volte la porta è rimasta inviolata su dieci partite e non riesce ad essere cattiva sotto porta. Abbiamo già detto che Diego Costa sembra il fantasma di se stesso ma i problemi passano soprattutto per i piedi della vera stella della squadra: Hazard. Il Belga, grande trascinatore, non riesce ad essere più decisivo e il suo rapporto con Mourinho, mai in realtà idilliaco, sembra non condizionare le sue prestazioni.