Se ad agosto qualcuno avesse previsto che il Chelsea si sarebbe trovato al quindicesimo posto della Premier league, a cinque punti dalla salvezza e già fuori dalla Capital One Cup (da cui è stato eliminato martedì scorso a sorpresa dallo Stoke), sarebbe stato ritenuto un folle. Eppure, è proprio così. Tanto che si parla della gara di domenica come ultima spiaggia per lo Special One José Mourinho. Una situazione impensabile, considerando che nella scorsa stagione i Blues hanno vinto il titolo con tre giornate d'anticipo, e che il gioiellino belga Eden Hazard è stato eletto miglior giocatore della Premier league.

A spaventare la squadra londinese ci pensa anche la storia. Ci sono infatti cinque precedenti illustri di squadre ritenute troppo forti per retrocedere. Vediamoli di seguito.

West Ham e Newcastle

Nella stagione 2002-2003, il West Ham, che vantava elementi in squadra quali Paolo Di Canio, Jermain Defoe, Michael Carrick, Glen Johnson, David James e Joe Cole (allora ventunenne), finì per retrocedere con quarantadue punti. Dieci acquisiti nelle sole ultime quattro gare, grazie all'arrivo in panchina di Trevor Brooking, coach della primavera. Nel campionato 2008-2009 toccò la stessa sorte al Newcastle, il quale, proprio come il Chelsea, era pure in Champions League. Vantava in squadra gente come Michael Owen e Mark Viduka, ma soprattutto la leggenda un po’ datata Alan Shearer in panchina.

E di quel Newcastle nel Chelsea ci sono tre giocatori: Fabricio Coloccini, Tim Krul e Steven Taylor. I quali, ovviamente, non si augurano certo un bis.

Nottingham Forest e Middlesbrough

Andando indietro negli anni '90, pure troviamo retrocessioni eccellenti. Come quella del Notthingam Forest, del 1992-1993. pesò la cessione di Teddy Sheringam, che quell'anno vinse il titolo di capocannoniere col Totthenam.

Diventando anche un punto fermo della nazionale inglese. Al quotato Middlesbrough toccò invece nel campionato 1996-97, pur vantando tra le proprie fila il brasiliano Juninho Paulista, di cui si ricorderà la straordinaria tecnica. E non bastò neppure Fabrizio Ravanelli, che con la sua esultanza della maglia sopra la testa, fece proseliti tra i giovani.

Il caso Leeds

E concludiamo con un'altra retrocessione clamorosa. Quella del Leeds, del campionato 2003-2004. Il club era in pessime situazioni finanziarie ma vantava tanti giovani promettenti. Inoltre, solo quattro anni prima era approdato alle semifinali di Champions. A pesare spaccature e lacerazioni interne allo spogliatoio più le cessioni di Kewell e Dacourt.