Il Milan non è più quello della gestione Inzaghi, questo oramai è chiaro a tutti. In primis per il mercato estivo, coraggioso e dispendioso, ma ancora non del tuttoincisivo. In secundis per il nuovo allenatore, Sinisa Mihajlovic, "mastino da guerra" pronto ad ogni difficoltà e sfida. Insomma a Milanello tutti sono partiti con un briciolo di speranza in più quest'anno e fino ad oggi si sono visti dei piccoli risultati positivi, con tre vittorie e altrettante sconfitte. Per fare un parallelismo, i rossoneri sono altalenanti come le prestazioni della Juventus tra campionato e coppa.

Dal presidente ai nuovi arrivi

Tutti stupiti per il faraonico mercato da 100 milioni di euro fatto dal presidente Silvio Berlusconi, forte dell'accordo con il broker thailandese Bee Taechaubol. Proprio da questo mercato sono emersi nomi fondamentali fin ad oggi, in primis quello di Carlos Bacca, ex controllore di autobus oggi bomber di razza. Per passare al nuovo acquisto delle ultime ore, Boateng, un ritorno del quale si parlava da tempo, un rinforzo importante per il Milan da inserire dietro alle punte per formare un centrocampo con uno spessore maggiore. Fino ad arrivare al tanto amato/odiato Mario Balotelli, un fuoriclasse che non ha mai dato mostra fino in fondo delle sue capacità, fuori dai piani tecnici al Liverpool.

L'eccezionale Adriano Galliani lo ha riportato in quel di Milano per dargli l'ultima possibilità lavorativa onde dimostrare le sue vere potenzialità.

C'è qualcosa ancora che non torna...

Ciò che si nota da questa partenza del Milan in campionato è proprio quella problematica che l'ha contraddistinta negli ultimi anni: la difesa.

L'acquisto di Romagnoli non ha dato quella solidità necessaria ad una squadra per concorrere per i primi tre posti. Inoltre il Milan subisce troppi goal su calci piazzati, cosa che fa infuriare Mihajlovic e che i suoi giocatori si portano dietro dalla precedente esperienza. Ritorna la lettera B questa volta in negativo, Andrea Bertolacci è il nome incriminato.

Ha dato un apporto misero alla squadra e poi si è infortunato, insufficiente dato anche il suo elevato costo (20 milioni).

Ovviamente il Milan non è più quello dei Baresi, Boban, Van Basten e difficilmente troverà campioni simili in questo calcio moderno, ma di certo dovrà metterci il cuore fino in fondo, per far valere la legge del campo e dimenticare una lettera dell'alfabeto che ha fatto tanto sognare.