Roma-Lazio non è solo una gara di calcio, una partita a pallone, ma è uno sfottò continuo, una rivalità al profumo di coda alla vaccinara, una partita al veleno, in poche parole è il derby della Capitale. La stracittadina più attesa da romanisti, laziali ed appassionati di calcio torna domenica 8 novembre alle ore 15:00 allo Stadio Olimpico di Roma e si presenterà come la sfida numero 163. Roma-Lazio da sempre è una gara delicata, una sfida che affonda le sue radici nella storia, ma non è detto che le gare più delicate siano di conseguenza anche le più belle, di sicuro però sono quelle che possono valere un’intera stagione, anche se è prematuro prevederlo adesso.

I precedenti

Lo scorso anno, nel girone di andata, la sfida si concluse con un 2 a 2 ricordato non tanto per i gol, quanto per il selfie fatto da Francesco Totti sotto la curva dei propri tifosi per festeggiare l’ennesimo gol ai cugini. Il ritorno invece vide la vittoria della Roma per 2 a 1 conaccesso diretto alla Champions League. Ma nella storia recente si ricordano derby leggendari, stracittadine che hanno regalato delle emozioni irripetibili, come la famosa “manita” del campionato 2001-2002 inflitta dalla Roma ai cugini, firmata da un altrettanto emozionante poker di Vincenzo Montella e dal leggendario pallonetto del “pupone” Francesco Totti che completò quel 5 a 1 fermando il tempo con la memorabile maglietta “6 UNICA”, dedicata alla sua Roma e/o alla sua ragazza presente tra il pubblico.

Storico per i romanisti anche il derby del 1994 finito 3 a 0 con gol di Balbo, Cappioli e Fonseca, rimasto negli annali del calcio soprattutto per la corsa fatta da Carletto Mazzone, allora allenatore della Roma, sotto la Curva Sud a fine partita. Indimenticabile anche quel 3 a 3 della stagione 1998-1999 quando la Roma di Zeman sfidò laLazio di Erikson, reduce dalle ultime quattro vittorie nei derby precedenti.

Quel pareggio con doppietta di Roberto Mancini ed un altro gol di Totti (oggi siamo a quota 11) costò caro sia ai bianco-celesti, i quali a fine stagione videro il sorpasso del Milan e conclusero il campionato al secondo posto, sia ai giallo-rossi che non si qualificarono in Champions per un solo punto.

Vanno ricordati anchei derby di un altro simbolo della stracittadina, quel Paolo Di Canio nato al Quarticciolo e diventato col tempo icona biancoceleste.

Funambolo cresciuto nel vivaio della Lazio, Di Canio verrà ricordato per sempre grazie ai suoi due gol segnati nelle varie stracittadine giocate, il primo realizzato nel 1989 a soli ventianni, leggendario, lo festeggiò correndo sotto la Curva Sud dei tifosi romanisti, chiudendo così la partita sull’1 a 0; il secondo nel 2004, precisamente 16 anni dopo il suo ultimo derby, realizzato nuovamente sotto la curva avversaria come un passato che ritorna sempre. Risultato finale Lazio 3 Roma 1. L’evento più recente resta il derby del 26 maggio 2013. Finale di Coppa Italia, Lazio e Roma si sfidano davanti ai loro tifosi per una leggendaria gara decisa dal bianco-celeste Lulic e che ancora oggi riaccende gli animi tra i tifosi avversari.

La sfida sugli spalti a colpi di striscioni

Curiosi anche alcuni striscioni apparsi all’interno delle due curve rivali durante le varie stracittadine, come quelli della Sud con “Attenti al Lupo”, "Mauri dacce er risultato",“La Roma è storia la Lazio è geografia”; “La Roma una bandiera, la Lazio un gagliardetto”; e quelli della Nord con “Mio nonno tifava Lazio, il tuo pure. 115 anni di Lazio”, “Paga Pallotta pe’ sti fiji de ‘na m…”, “Ve mannamo in B”.Con molta probabilità anche questo derby è destinato a lasciare un segno indelebile sia nella memoria delle due tifoserie sia nell’immaginario collettivo di chi ama il calcio, perché come diceva Pier Paolo Pasolini: "Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo".