Un San Paolo colmo come non si vedeva da tempo, l’aria che si respirava era quella dei fantastici tempi andati, il Napoli è tornato grande, gli azzurri sono in testa al campionato. L’Inter di Mancini si è dovuta inchinare alla forza, alla compattezza e all’armoniosità di una squadra che in questo momento ne ha di più e, soprattutto, ha dalla sua un attaccante eccezionale che risponde al nome di Gonzalo Higuain. Con una doppietta il Pipita fa volare il Napoli di Maurizio Sarri e fa sognare i tifosi che adesso ci credono davvero. L’Inter esce stordita da una partita che, specie nel primo tempo, ha visto una sola squadra in campo, quella partenopea.

L’inizio è travolgente, non passano nemmeno due minuti e Higuain si inventa una torsione spettacolare infilando la palla a mezza altezza alla sinistra del portiere, il Napoli si porta subito sull’1-0. L’Inter è tramortita dall’intensità di gioco espresso dal Napoli che crea azioni su azioni, mentre gli undici di Mancini faticano a reagire, il centrocampo non gira ad eccezione di Guarin che si batte come un leone, ma uno solo non basta a riprendere in mano il gioco. Il primo tempo ha un solo protagonista, Mancini sbraita contro i suoi e al 45’, prima della fine della prima parte del match, Nagatomo si fa espellere per doppia ammonizione.

La ripresa, raddoppio Napoli e l’orgoglio dell’Inter

Con i neroazzurri in 10 la ripresa inizia sulle orme del primo tempo, Mancini gioca con una sola punta, i suoi uomini sono nervosi e ad approfittarne è ancora il Pipita che si inserisce e si lascia alle spalle due difensori prima di battere a rete con un tiro imparabile sotto l’incrocio dei pali, 2-0 per il Napoli.

Partita chiusa? Affatto, l’Inter ci mette l’orgoglio e trova il 2-1 con Ljajic, rischiando di pareggiare sul finale prendendo addirittura due legni. Alla fine l’Inter può recriminare sui pali, ma la partita è stata vinta dalla squadra che l’ha meritata, il Napoli vola in testa alla classifica, i tifosi sono in festa, gli idoli indiscussi sono Gonzalo Higuain e mister Maurizio Sarri.