Metti un calciatore famoso, circondato da due bellissime ragazze a bordo di una piscina nella riservatezza della propria casa, cosa ci trovate di male?
Niente - ne avremo viste a migliaia e tutti i giorni sulle nostre bacheche - se non fosse che questa foto apparentemente innocua (poiché come si può notare non sono assolutamente presenti atteggiamenti di tipo intimo o che ledono la nostra morale) infrange una legge iraniana sui crimini informatici mettendo in seri pasticci il malcapitato Sosha Makani, giovane portiere dell'età di 29 del Persepolis, la squadra più famosa e titolata in Iran e della nazionale.
La legge iraniana, infatti, cita testualmente che "qualsiasi persona che pubblica le foto o video di altri privati o familiari tramite Internet senza il loro permesso, danneggiandoli o discreditandoli" rischia da 91 giorni fino a due anni di prigione (convertibile in una multa tra i 155 ei 1230 euro) in quanto le due donne compaiono senza velo.
Hackerato il profilo
Questa la difesa dell avvocato Ali-Mohammadi Behnam per il suo assistito: egli sostiene, infatti, che non sarebbe stato lui a pubblicare la foto incriminata sul famosissimo social network Instagram, bensì che sia stato preso di mira da alcuni hacker e che sia stata una mossa premeditata, con l'unica finalità di mettere in cattiva luce il giocatore e danneggiare la sua squadra.
La dirigenza del Persepolis è in apprensione in quanto la squadra che ha come obiettivo vincere il titolo della Persian Gulf Pro League ha un ritardo di 5 punti dalla capolista Esteghlal e senza il proprio portierone le cose si fanno molto più complicate.La Magistratura dovrà completare le indagini anche se c'è gia chi parla di violazione dei diritti umani in quanto l'arresto, visto che l'indagine è ancora in corso, sia illegale.
Staremo a vedere ma sembra comunque assurdo che nell'era digitale dei social basti una foto come tante altre, scattata in un momento di spensieratezza, a causare tanto clamore e sopratutto questi problemi con la giustizia.