Un periodo nero, una squadra trasformata dalla pausa natalizia ed una mentalità cattiva e concreta sparita: ecco come può essere sintetizzato l'ultimo mese e mezzo della squadra guidata da Roberto Mancini.
La sconfitta di domenica sera con la Fiorentina, la sesta in campionato, era delicata (più che decisiva) per la tanto agognata qualificazione alla prossima Champions League, eppure l'Inter ha la sensazione di aver perso l'ennesima occasione.
Otto espulsioni finora
Il momento è delicato ed oltre al gioco, in casa Inter sembrano essere saltati anche i nervi già da un po' e gli arbitri ne sanno qualcosa: quella di Telles all'83esimo minuto e quella di Kondogbia a fine gara al Franchi di Firenze, sono solo le ultime di una lunghissima serie di espulsioni che accompagna i nerazzurri da inizio stagione.
Con queste due, il conto sembra essere salito a ben ottocartellini rossi da fine agosto ad ora, un record assolutamente negativo che fa tornare indietro di ben 20 anni, alla stagione 1995/96, i tifosi della beneamata.
Più che per tecnica e qualità, questa Inter di Mancini, ha raggiunto e superato la formazione del 2010 guidata da Mourinho, proprio con le due espulsioni di ieri sera, negli ultimi 7 minuti; la squadra di José arrivò a setteespulsioni a fine stagione, tante certo, ma c'è da sottolineare che a fine anno quella squadra vinse tutto e non aveva rivali, sia in campo internazionale che non. Proprio in quell'annata memorabili furono le manette mostrate dal portoghese contro Tagliavento in un Inter-Samp finito 0-0 e con due espulsioni per i nerazzurri, manette che gli costarono 3 turni di squalifica.
Nella storia più recente, Roberto Mancini si è invece ancora una volta mostrato un allenatore molto duro, infatti tra l'attuale e la precedente esperienza all'Inter, il tecnico di Jesi avevacollezionato ben 21 espulsioni di suoi giocatori. Oltre a dover ritrovare la vittoria, l'allenatore dovràcalmare gli animi e spegnere le scintille che nascono in campo, evitando di mettere lui, prima degli avversari, in difficoltà la sua squadra.