La Palermo calcistica non trova pace, stavolta non solo per le colpe del suo presidente, spesso incline a cambiare allenatore con un po’ troppa facilità. L'ennesimocambio in panchina non è arrivato stavolta in seguito a una serie di risultati poco soddisfacenti, bensì per un’imposizione da parte della Uefa.

Nella fattispecie, il massimo organo del calcio europeo non ha infatti concesso a Guillermo Barros Schelotto la licenza per allenare club di Serie A. Le pratiche per l’ottenimento dell’abilitazione sarebbero durate oltre un anno, dunque il club e l’argentino hanno deciso di separarsi dopo meno di un mese.

Schelotto: "È la legge, non posso allenare"

“Non ho la licenza, purtroppo devo andare", ha detto Schelotto a Boccadifalco, dove oggi ha salutato la squadra e lo staff tecnico rosanero. Purtroppo la legge è questa e io devo rispettarla. Non ho nessun problema con il presidente, purtroppo in questo momento non posso allenare”, ha concluso con una punta di amarezza.Schelotto lascia il Palermo dopo un’esperienza di cinque partite in cui sono arrivati una vittoria, due pareggi e due sconfitte. Una media di un punto a partita che comunque aveva lasciato la squadra con un confortante più sette sulla zona retrocessone. Risultati non travolgenti, ma comunque in linea con l'andamento stagionale della formazione rosanero, che certamente non sta incantando.

Ma come mai a Schelotto non è stata concessa la licenza per allenare? Per ottenere un’abilitazione Uefa è necessario che un allenatore che proviene da un’altra federazione abbia all’attivo un’esperienza di almeno cinque anni alla guida di club di massima serie o di una Nazionale. Schelotto ha allenato solamente tre anni, per la precisione il Lanus, dunque non ha accumulato l'esperienza necessaria.

Maurizio Zamparini ha così dovuto scegliere un altro allenatore da affiancare a Giovanni Tedesco. La scelta è caduta su Giovanni Bosi, che è stato ufficialmente promosso dalla formazione Primaveracome si apprende in una nota ufficiale firmata dallo stesso Zamparini.