Ferrara è una città in festa. La Spal, squadra locale dai colori bianco azzurri, è matematicamente in Serie B, sebbene manchino ancora due giornate alla fine del campionato. La partita Spal - Arezzo si è disputata sabato pomeriggio, e nonostante un pareggio, la squadra ferrarese si è guadagnata il passaggio alla serie cadetta, dopo ben 23 anni di lontananza. Neppure l’impatto del ciclone Medusa, che ha riversato la propria furia con un temporale scoppiato a pochi minuti dal fischio d’inizio, è riuscito a smorzare il clima festante dello stadio Paolo Mazza gremito all’inverosimile.
Al termine della partita, la festa è proseguita fino a tarda sera nelle vie del centro città e nella piazza principale. In questo caso, non si tratta semplicemente di un successo calcistico, bensì di un evento che unisce gli abitanti di un’intera provincia.
La storia della Spal in breve
Fondata nel 1907, la Spal è una delle società calcistiche più antiche d’Italia. Il suo nome è l’acronimo di “Società Polisportiva Ars et Labor”. Tecnicamente, oggi il nome è “Spal 2013”, in quanto proprio tre anni fa fu ricostituita, dopo un lungo periodo di gestioni sfortunate che avevano portato addirittura al fallimento della società. La salvezza e la rinascita della squadra di Ferrara, vengono da una realtà ancor più piccola.
La società “Giacomense”, prodotto calcistico di un paesino di poche centinaia di anime della provincia ferrarese, dopo aver incredibilmente raggiunto e militato per alcune stagioni nella Lega Pro, acconsentì a venire sacrificata. Infatti la dirigenza, accettando l’invito del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, rilevò la Spal, ormai fallita dopo avere toccato il fondo con la serie D durante il campionato 2012/2013.
Vi fu pertanto una fusione tra le due società, e la Giacomense, acquistando il blasonato ma decadente club estense, portò in dote il proprio titolo sportivo di Lega Pro Seconda Divisione. Tale sacrificio va ricordato, poiché grazie ad esso la Spal ha potuto trovarsi finalmente nelle mani di una dirigenza che, grazie ad alcune scelte tattiche fortunate e a uno sponsor solido, è riuscita a trasformare un sogno in realtà.
Le emozioni della città
La città è da sempre molto legata alla propria squadra, e non esiste ferrarese, per quanto scarsamente tifoso, che non abbia nel cuore un po’ dei colori biancoazzurri. Ferrara, non particolarmente nota ai più nonostante sia una perla decretata patrimonio dell’Unesco sin dal 1995, è una cittadina pigra, raramente al centro dell’interesse mediatico, più tipico delle metropoli. Forse il fatto che la sua mitica squadra torni a giocare a livelli apprezzabili, porterà vantaggi alla città stessa. Chissà che la promozione in serie B della Spal non contribuisca a squarciare la nebbia che grava (non solo in senso metaforico) sulla provincia estense. Per ora godiamoci il trionfo, avvenuto proprio nel giorno della festa della città, S.
Giorgio, patrono di Ferrara. Patrono anche dell’Inghilterra che, per chiosare con un tocco di cultura, il 23 aprile ha ricordato, assieme al resto del mondo, i 400 anni dalla morte di William Shakespeare. Una data beneaugurante.
“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.” (Da “La Tempesta” di W. Shakespeare).