La Francia si aggiudica il primo posto del Girone A, chiudendo con sette punti a seguito di una prestazione non proprio esaltante. I padroni di casa, seppur hanno mantenuto le attese nei risultati, nel gioco espresso sono ancora ben lungi dall'essere la squadra favorita alla vittoria finale come pronosticato dagli addetti ai lavori. Queste prime tre uscite, infatti, hanno mostrato una Franciapovera di gioco, incapace di imporsi sul campo contro squadre sicuramente dalla qualità inferiore.

Manovre lente e confuse

Nonostante il valore degli interpreti a disposizione, è mancata l'effervescenza del gioco visto durante la fase di qualificazione: il palleggio fluido di allora sembra ora aver bisogno di un po di olio per scarburarlo; la manovra è lenta e a tratti confusi tanto da impedire le verticalizzazioni e le incursioni dei velocisti che molto spesso si trovano a correre a vuoto.

Per il momento, a far da padrone, sono i cross e i lanci lunghi; ma soprattutto qualche sporadica giocata del singolo, primo fra tutti Payet, talento irruento esploso troppo tardi, che ha sigillato le due vittorie in questa prima fase del torneo, tanto da rendersi indispensabile per Deschamps e il gioco di tutta la Francia. Le sue prestazioni lo hanno reso il vero condottiero della squadra innalzandolo a uomo simbolo, capace di mettere in ombra anche il più atteso di tutti questi europei:Paul Pogba.

Ritrovato Pogba

Già, Pogba, talento cristallino e forse troppo giovane per reggere il peso delle aspettative di un'intera Nazione. le prime due uscite opache unite a qualche comportamento che ha dato fastidio ai francesi, lo hanno messo in cattivo luce tanto da renderlo quasi irriconoscibile agli occhi di tutti appassionati del calcio; ci è voluta la partita di ieri contro la Svizzeraper assistere alla sua redenzione: il pareggio finale senza reti è ingannevole per la prestazione del fuoriclasse bianconero; le occasioni più pericolose della partita sono arrivate dai suoi piedi e solo il portiere Sommer prima e la traversa poi gli hanno negato la gioia di concludere al meglio questi gironi e zittire tutti i suoi detrattori di questi giorni.

Serve una reazione

Ma adesso che il Girone si è concluso serve una reazione da parte di tutti per affrontare al meglio gli ottavi; c'è bisogno di trovare la consapevolezza di essere una grande squadra e di poter lottare fino alla fine senza paura ma mettendo paura. Questa Francia è un'orchestra degna dei palcoscenici più ambiti, ma ha bisogno di un direttore che sappia indirizzarne i suoi componenti in modo da creare una sinfonia delicata e perfetta, di pura essenza francese, andando a pizzicare quelle corde ancora grezze e bilanciando quelle più usurate.Nel calcio vincere è quello che conta, ma non bisogna dimenticare che i risultati se non vengono accompagnati da buone prestazioni, a lungo andare, diventano insostenibili e basta un niente per perdere tutto quello che di buono è stato fatto.