L'Italia che verrà ripartirà dall'Italia che è uscita a testa alta contro la Germania ai calci di rigore. Ripartirà dall'orgoglio dimostrato da Buffon e compagni. Dalla lacrime di Barzagli, ma non da Antonio Conte, il commissario tecnico che è riuscito a cementare un gruppo che sembrava essere destinato a recitare il ruolo di vittima sacrificale dell'Europeo francese. L'ex tecnico della Juventus aveva già scelto di non proseguire il suo percorso azzurro e completare l'opera iniziata con la campagna di Russia. Una scelta forse rimpianta a giudicare dalle dichiarazioni rilasciate nelle ore successive dal ct.

Toccherà a Giampiero Ventura provare a completare l'opera. Negli ultimi dieci anni l'Italia ha conquistato un titolo mondiale, un argento Europeo, due eliminazioni ai quarti di finale nella rassegna continentale e due evitabili eliminazioni al primo turno in Sudafrica e Brasile. Un bilancio che conferma che anche nei momenti peggiori la scuola italiana è riuscita ad emergere ed uscire a testa alta con dignità.

Dieci anni ad alto livello nonostante tutto

Anche agli Europei del 2008 l'Italia di Donadoni uscì ai calci di rigore per mano della Spagna diventata poi campione. In quella circostanza ci furono meno applausi. L'Italia era campione del mondo in carica e Donadoni pagò l'enorme peso di quel titolo.

Ma quella squadra non aveva demeritato al pari di quella di Antonio Conte. Nel 2012 l'Italia di Prandelli riuscì a centrare un'insperata finale. Anche allora si gridò al miracolo. La discussa scuola italiana regge nonostante tutto. Basta confrontare questo decennio con quanto accadde nel periodo intercorso tra il 1950 ed il 1966.

Gli azzurri furono eliminati al primo turno (nonostante gli oriundi) in Brasile, Svizzera, Cile ed Inghilterra e, unica volta nella sua storia (in Uruguay non partecipò), esclusi dalla fase finale del mondiale in Svezia.

Il futuro con tanti baby con Marchisio e Verratti

Rottura prolungata che in tanti hanno dimenticato. Ora la strada verso la Russia sembra meno in salita, ma bisogna tener conto che ogni manifestazione di questo tenore ha una storia propria e i successi di una nazionale spesso dipendono da situazioni episodiche e fortunose.

Spinta dalla storia gli azzurri proveranno a conquistare prima la qualificazione, in un gruppo non facile, e poi a cancellare la grande delusione del mondiale brasiliano. Ventura potrà ripartire da questo gruppo rinforzato dai rientranti Marchisio e Verratti. Alle spalle ci sono tanti giovani di valore e l'ex tecnico del Torino è un maestro nel valorizzare i baby e rilanciare calciatori (Bennassi, Zappacosta, Belotti, Jorginho, Saponara). Il percorso non sarà facile, ma quest'Italia può solo migliorare.