Champions League, l'Italia può sorridere. Dal 2018 saranno quattro le squadre di Serie A a partecipare di diritto all'ex Coppa Campioni, il tutto senza partecipare ai preliminari. Una vera rivoluzione, quella messa in atto dall'Uefa, che consente l'accesso alla fase a gironi della Champions alle prime quattro squadre di ordine di piazzamento in campionato per i tornei classificati dal primo al quarto posto nel ranking Uefa per nazioni.

Al momento, dunque, ad essere premiate sarebbero le big di Spagna, Germania, Inghilterra e Italia. Anche se il nostro campionato deve difendersi dalla minaccia di Portogallo e Francia.

Una riforma che definisce con buona approssimazione l'assetto della competizione, con ben 16 di 32 partecipanti alla fase a gironi designate grazie alla graduatoria per nazioni.

Ma anche il ranking per club avrà un peso tutt'altro che secondario: servirà, infatti, a determinare le teste di serie nei gironi e ad evitare scontri già agli ottavi tra i club più quotati. In più, il ranking per club avrà un valore di natura economica dal momento che le risorse destinate ai club saranno ripartite in base ai risultati nei campionati nazionali, ai risultatati storici, alla partecipazione al torneo e in ultimo al market pool, che va inteso come il bacino di utenza e la capacità di realizzare utili.

Una riforma che, oltre al merito, valorizza anche il peso storico acquisito dalle società nel corso della storia della Champions.

Il ranking per club terrà conto dei risultati europei ottenuti in tre diversi lassi di tempo,dal 1956 al 1993, data di inizio della Champions, dal 1993 al 2008 e dal 2008 al 2018, anno di entrata in vigore della riforma. Buone nuove, dunque, per la Juventus, che può contare su un recente exploit europeo oltre a una striscia di successi nazionali.

Ma a sorridere saranno senz'altro le milanesi, con l'Inter a poter vantare l'ultimo successo italiano in Champions e con il Milan che ha conquistato il massimo trofeo europeo per club per ben 7 volte.