Macedonia – italia, terza partita delle qualificazioni ai Mondiali 2018. All’arena Philip II i padroni di casa, reduci dalla sconfitta per 2-1 sullo stesso campo 4 giorni prima contro Israele, ospitano gli Azzurri di Ventura, alla ricerca della sua prima vittoria da CT. Partita sulla carta dall’esito scontato, con l’Italia tenuta a uscire coi 3 punti dal campo di Skopje. Ma si sa, nel calcio di scontato non c’è proprio nulla.
Il primo tempo regala poche emozioni in avvio, con la Macedonia restia a scoprirsi e che concede il pallino del gioco agli ospiti, i quali dominano più per l’arrendevolezza degli avversari che per meriti propri.
Si vivono 20 minuti sul filo di un flebile equilibrio, rotto dal guizzo del ‘gallo’ Belotti al 24’, che ammutolisce il pubblico locale. È un gol che spacca la partita, perché da una parte suona come la sveglia più rumorosa per la Macedonia, abile a non perdersi d’animo, mentre dall’altra funge come il più comodo dei cuscini per l’Italia, che si riposa troppo sugli allori. Sul finale di tempo rischia più e più volte di subire il (meritato) pareggio macedone, con gli italiani Pandev e Nestorovski trascinatori contro una difesa italiana spesso allo sbaraglio.
Pareggio che non tarda ad arrivare in avvio di ripresa, che si apre sulla falsa riga del primo. A riportare la parità ci pensa il bomber del Palermo Nestorovski al 57’, caparbio a sfruttare al meglio un errore di Verratti in fase di disimpegno.
Passano solo 2 giri di orologio, e la Macedonia sigla il sorpasso, con Hasani, semplicemente uno dei migliori in campo. In 3 minuti di fuoco, l’Italia si ritrova al tappeto, a un passo dal K.O. Non mancano occasioni del 3-1, che significherebbe veder allontanarsi in modo decisivo nella classifica del girone dalla Spagna, che in contemporanea passeggia su ciò che rimane dell’Albania.
In un momento difficile, in cui la squadra dà pochi segni di vita, ci si muove poco e chi lo fa lo fa male, l’unico non Immobile di fatto è chi lo è di nome. Ciro si carica addosso il peso dell’attacco, e trascina tutta la squadra, se non un nazione intera. Coadiuvato da un Candreva estremamente positivo (ed ormai non è più una notizia), Immobile segna una doppietta e ribalta il risultato.
Il primo gol lo sigla al 74’ su assist dell’esterno interista, momento fondamentale perché l’Italia, anche nella figura del suo CT, dava segno di non crederci più. Il secondo lo timbra al primo dei 5 minuti di recupero, sempre su assist dell’ex giocatore della Lazio. Un 2-3 troppo severo per una Macedonia che dopo aver fallito il colpo decisivo, ha ceduto il fianco a un’Italia trazione anteriore. La nazionale di Ventura tiene il passo della Spagna, con cui viaggia a braccetto in testa del girone G.
Ventura predica calma, e chiede pazienza per un gruppo giovane che ha bisogno di tempo per conoscersi e farsi conoscere. Pazienza che non è la dote principale, soprattutto nel calcio, del popolo italiano, sempre esigente di risultati e punti. Punti che oggi sono arrivati. Per il bel gioco, bisogna restare in attesa di tempi migliori.